9 Maggio 2023 Attualità

Ponte sullo Stretto, il Pd: “Sarà una macchina mangiasoldi”

E’ iniziata nell’Aula della Camera la discussione generale sul decreto Ponte sullo Stretto. Sul provvedimento, che è in prima lettura, il governo ha preannunciato che porrà la questione di fiducia, che sarà votata la prossima settimana, visto che con oggi termina l’attività dell’Aula di Montecitorio per consentire ai deputati di partecipare alle ultime giornate di campagna elettorale per le amministrative.

Nella settimana che va dal 23 al 25 maggio l’esame del decreto legge per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina passerà poi all'esame dell’aula del Senato, come ha stabilito la conferenza dei Capigruppo.

WeBuild: "Saremo pronti prima della prossima estate"

«La verità è che sul ponte sullo Stretto si fanno polemiche modeste. È un’opera che sognava già Giulio Cesare. Noi tra un anno siamo pronti a far partire i lavori» dice, intanto, Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild, in un’intervista a La Stampa. L’ad sui costi di realizzazione, che si aggirano intorno ai 13,5 miliardi di euro, aggiunge: «È verosimile - conferma Salini - . Il ponte in sé ne costa quattro e mezzo, altri sei servono per le opere accessorie e di compensazione, più altri oneri di ingegneria e la parte di Rfi». «L'Italia con il Pnrr sta facendo un grande tagliando dopo anni di investimenti mancati: scuole di qualità, culle piene e grandi opere, questi sono i tre segni di un Paese con fiducia nel futuro. Stiamo ripartendo. Chi mette in dubbio l’utilità del Ponte disconosce il valore di un progetto storico - ribadisce Salini - e sostenuto a livello internazionale, dall’Ue in primis. A cui il governo potrà chiedere altre risorse. Non è un progettino infilato di nascosto», sottolinea. «Quando saremo pronti? Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale parla dell’estate prossima, ma noi saremo pronti anche prima. Sarà una vetrina incredibile per l’Italia, anche turistica. Costruiremo il ponte più lungo del mondo».

Schifani: "Entro un anno i lavori"

«Il Ponte sullo Stretto rappresenta per la Sicilia un grandissimo passo in avanti, così come per la regione Calabria. Finalmente si intravedono dei segnali e si esce dal tunnel. Entro un anno inizieranno i lavori, questo è l’obiettivo del governo che noi sosteniamo». Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, parlando con i giornalisti a Palermo.

Il Pd: "Gettoni d'oro da 250mila euro per i membri del Cda"

«Il Ponte sullo Stretto si delinea come una macchina mangia-soldi, basti pensare che il decreto prevede una variazione dei costi dell’opera che potrà arrivare a circa 14 miliardi di euro, con la possibilità di ulteriori compensazioni che non si sa fino a quando e fino a dove faranno lievitare costi». Così il vicepresidente della Commissione Trasporti, Roberto Morassut,intervistato da Radio Radicale. «È inoltre previsto un 'gettone d’orò di 250mila euro l’anno per i membri del Consiglio d’Amministrazione - continua il deputato del Partito Democratico - che sarà erogato prima ancora che il progetto prenda corpo: una cosa che non sta né in cielo né in terra che il Partito Democratico ha provato a contrastare in totale solitudine. A questo proposito mi ha sorpreso l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, che su questa operazione si è dimenticato di essere il partito anti-casta».

M5Stelle: "Salvini paga il Ponte con i soldi del Monopoli"

«Sul Ponte sullo Stretto stiamo assistendo a giornate al limite del farsesco. Il progetto, ormai è evidente, non è pronto nè riaggiornato. Sul decreto la maggioranza si è approvata degli emendamenti che sono un regalo con tanto di coccarda al consorzio Eurolink giocando sugli aumenti costanti dei prezzi delle materie prime, che però fanno lievitare il costo complessivo dell’opera. In sostanza, Salvini sta approcciando a questa infrastruttura come se dovesse pagarla con i soldi del Monopoli: stare nei 13,5 miliardi paventati è già ora tecnicamente impossibile. Forse non è nemmeno il ponte la vera priorità del governo con questo illeggibile decreto, ma la soluzione di un contenzioso tra stato e società Stretto di Messina. Con l’aggravante che, in sostanza, per quest’opera ci sarà una sorta di variante a sè stante del codice degli appalti: siamo all’avanspettacolo più totale. Il coinvolgimento dei territori e dei comuni interessati, così come il dibattito pubblico, sono stati completamente azzerati. Ci troviamo di fronte a un pessimo centrifugato di propaganda e favori ai soliti noti. Ma la Meloni è consapevole del disastro che sta apparecchiando?». Così in una nota Antonino Iaria, capogruppo M5s in commissione Trasporti alla Camera.

Il Ponte sullo Stretto e... il viadotto Longobucco

«La macchina della propaganda del governo Meloni non si ferma davanti a niente, neanche davanti a tragedie sfiorate come quella relativa al crollo del viadotto avvenuto il 3 maggio sulla Sila-Mare, a Longobucco. Il ministro ai Trasporti, Salvini, continua a disinteressarsi dei veri problemi della Calabria e la deputazione locale targata centrodestra porta avanti progetti utili solo a distrarre il dibattito pubblico e a spostare risorse fondamentali su grandi opere inutili come quella del Ponte sullo Stretto. Ed è proprio dal relatore del Dl Ponte sullo stretto che siede in Commissione Trasporti alla Camera, Domenico Furgiuele, deputato eletto nel collegio Corigliano Rossano-Crotone, in cui ricade anche il Comune di Longobucco, che non abbiamo sentito neanche una parola sul crollo del 3 maggio» afferma Davide Tavernise, Consigliere regionale in Calabria e capogruppo del M5S.

«Il parlamentare - continua - invece di annunciare misure straordinarie per il completamento di un’opera, la «Sila-Mare» che da 30 anni è in attesa di vedere la luce e il rifacimento in tempi record di un viadotto crollato dopo neanche 10 anni dalla sua realizzazione, annuncia soddisfazione per aver incassato l’ok al suo emendamento da 8 milioni riguardante la comunicazione relativa alla costruzione del Ponte sullo Stretto: di cui al momento non esiste neanche uno straccio di progetto esecutivo. Considero questo atteggiamento distruttivo e contrario agli interessi del territorio calabrese e dello Jonio cosentino, che soffre da sempre l’isolamento istituzionale per colpa di politici che preferiscono investire ingenti risorse per creare futuro in altri territori anzichè in quelli che li hanno - purtroppo - premiati alle elezioni. Da parte mia - conclude - so che le priorità della mia terra riguardano i collegamenti viari e la manutenzione dei ponti che da sempre sono stati i mezzi più importanti per collegare i territori, toglierli dall’isolamento e farli crescere».

Fratelli d'Italia: "Dai No-Ponte solo corbellerie"

"Hanno detto che non ci sono soldi per realizzarlo, ma le fonti di finanziamento sono ben definite, e sono il bilancio dello Stato, i fondi di sviluppo e coesione e finanziamenti da reperire sul mercato nazionale e internazionale. Si è detto che il Ponte sarebbe molto spesso chiuso a causa del vento, ma i tecnici ci hanno assicurato che in 5 anni il Ponte potrebbe essere inagibile forse per 4-5 giorni. Si è parlato dell'impossibilità per alcune navi di transitare sotto il Ponte, mentre si sa che i comignoli sono ritraibili. E, infine, la realizzazione del Ponte porterebbe alla risoluzione di un grosso contenzioso in atto" ha detto Dario Iaia di Fratelli d'Italia.