24 Maggio 2023 Giudiziaria

BARCELLONA: L’OMICIDIO DI SEBASTIANO RIZZOTTI, CONDANNATO A 30 ANNI RENZO MESSINA

DI EDG - C'è un colpevole per l’omicidio del camionista di Barcellona Sebastiano Rizzotti, un caso di “lupara bianca” di ben 33 anni addietro che l’anno scorso è stato riaperto dai magistrati della Dda di Messina Vito Di Giorgio e Francesco Massara, dopo le indagini dei carabinieri del Ros e le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia come Carmelo D'Amico. Oggi si è svolta l’udienza preliminare per i due indagati della nuova inchiesta accusati di omicidio premeditato, in concorso con persone rimaste sconosciute, e di aver fatto parte dell'associazione mafiosa, unitamente ai boss Giuseppe Gullotti e Carmelo D'Amico, della “famiglia dei barcellonesi”, ovvero il 52enne Domenico Abbate e il 53enne Renzo Messina, che hanno optato per il rito abbreviato.

Renzo Messina, difeso dall'avvocato Giuseppe Lo Presti, amico d'infanzia di Rizzotti, è stato condannato dal gup Torre a 30 anni di carcere sia per l’omicidio che per associazione mafiosa, mentre Domenico Abbate, difeso dai legali Tommaso Autru Ryolo e Giuseppe Cicciari, è stato assolto, con la formula “per non aver commesso il fatto”, per l'accusa più grave, e cioè quella di aver ucciso assieme a Messina il giovane Sebastiano Rizzotti. 

Domenico Abbate è stato però condannato a 8 anni per il reato previsto e punito dall'articolo 416 bis del codice penale, l'associazione mafiosa.

Il gup Torre ha poi disposto a carico di Messina, condannato per l’omicidio, una provvisionale immediata di 10mila euro a testa per tutti i sei familiari di Rizzotti costituiti parte civile, e rappresentati dall’avvocato Fabio Repici, oltre al risarcimento vero e proprio da definirsi in un futuro processo civile.

Sul piano cautelare, nel marzo scorso i giudici del Riesame, su rinvio della Cassazione, avevano confermato la detenzione in carcere per Messina ed avevano invece annullato l’ordinanza di custodia per Abbate, che per questa decisione era stato rimesso in libertà.

LA RIAPERTURA DELL'INCHIESTA E L'ARRESTO NEL 2022.

Domenico Abbate e Renzo Messina erano stati arrestati a marzo del 2022 a Barcellona Pozzo di Gotto daCarabinieri del R.O.S., con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, che avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudicper le indagini preliminari presso il Tribunale di Messina Tiziana Leanza, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Su di loro emergevano gravi indizi di colpevolezza per l’omicidio commesso l'8 aprile 1990, domenica delle Palme, a Barcellona P.G. ai danni del 23enne Sebastiano Rizzotti.

Il ragazzo sarebbe stato ucciso e il suo cadavere occultato perché sospettato di essere vicino al contrapposto gruppo dei 'chiofaliani' e perché resosi responsabile di un furto ai danni di una ditta del luogo “protetta” dai barcellonesi in quanto sottoposta dagli stessi ad estorsione.

Nella circostanza, nel pomeriggio del lontano 08 aprile del 1990, Domenico Abbate (oggi assolto) e Renzo Messina, ritenuti contigui alla famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, secondo l'accusa si occuparono di avvicinare la vittima conducendola con un pretesto presso la frazione Gala del Comune di Barcellona P.G. ove ad attenderli vi erano i vertici dell’organizzazione mafiosa che, dopo un sommario interrogatorio, ne avrebbero decretato l’uccisione.

La scomparsa del giovane va ad aggiungersi ai numerosi casi di “lupara bianca” che tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ‘90 si registrarono nella zona tirrenica della Provincia di Messina nella cruenta guerra tra i “barcellonesi” e l’avverso gruppo dei “chiofaliani.