L’opinione: Giorgia Meloni “double face”
di Michele Bisignano – Una certa stampa (ormai postasi al servizio della Presidente del Consiglio e del suo governo) sta alimentando una polemica pretestuosa sul rifiuto fatto da Elly Schlein all’invito a partecipare all’evento annuale di Atreju, organizzazione da sempre vicina a Giorgia Meloni, ed evidenziando la risposta piccata e livorosa della stessa Meloni con toni da “maestrina acida” che dà lezioni di politically correct. Ma nello stesso tempo viene dato poco risalto, od addirittura trascurato, l’incontro avuto dalla leader di Fratelli d’ Italia con il suo fedele alleato Abascal, leader di “Vox”
Una formazione politica spagnola di estrema destra e neo- franchista, i cui militanti stanno assaltando con violenza le sedi del Partito Socialista, non riconoscendo la legittima rielezione di Pedro Sanchez a Presidente del Consiglio. Un incontro, quindi poco opportuno dato il momento, che assume, però, il significato di un appoggio e di una condivisione da parte di Giorgia Meloni dei comportamenti eversivi e rivoltosi dei suoi alleati spagnoli. Basterebbe solo tale elemento a motivare la decisione della Segretaria Nazionale del Partito Democratico, che (comunque) ha fatto bene a non accettare l’invito; perché, con la sua partecipazione, avrebbe legittimato coloro che, seguendo un progetto preciso definito derivante dal loro autentico “codice identitario” stanno portando avanti, insieme ai loro alleati di convenienza, un disegno di involuzione autoritaria con leggi da “stato di polizia” contro i deboli, gli umili e gli emarginati, “militarizzando” anche le forze dell’ordine.
Ed un disegno fatto anche di: attacchi ai diritti civili e sociali, con una conseguente loro limitazione; di divisione del Paese con il progetto della Autonomia Regionale Differenziata, che aggraverà le disparità ed i gap di alcune regioni e territori meridionali sul piano economico e sociale, e soprattutto, di stravolgimento della Costituzione Democratica ed Antifascista fondata sull’ equilibrio dei vari “Poteri”, e di superamento della Repubblica Parlamentare ,con un modello, populista e plebiscitario da “democrazie illiberali”.