Inchiesta Papardo: La Cassazione annulla la misura per la funzionaria Paratore
Il processo con il rito immediato richiesto dalla Procura per alcune tipologie di reato inizierà il 6 marzo del 2024. E potrebbero esserci in atto delle richieste di definirlo con il giudizio abbreviato da parte degli indagati. Nel frattempo incassa un pronunciamento favorevole anche la funzionaria dell’ospedale Papardo Francesca Paratore, questo dopo l’ex onorevole regionale Antonio Catalfamo che già l’aveva registrato nelle scorse settimane. La VI sezione penale della Cassazione ha infatti accolto con rinvio per nuovo pronunciamento il ricorso del difensore della funzionaria sanitaria, l’avvocato Giuseppe Lo Presti, ed ha annullato il provvedimento - si presume in relazione alla sussistenza degli indizi di colpevolezza, ma si saprà con il deposito delle motivazioni -, col quale il Tribunale del Riesame, nel luglio scorso, aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex parlamentare regionale e per la funzionaria sanitaria. Sulla vicenda si dovrà quindi pronunciare un nuovo collegio del Riesame a Messina.
«La prospettazione difensiva - afferma l’avvocato Lo Presti -, era fondata, tanto che è stata riconosciuta dalla Corte di Cassazione, in relazione alla liceità dell’espletamento del concorso pubblico per il bando di comunicatore. Così come - prosegue il legale -, per il bando per l’assistenza legale, per il quale è stato configurato il tentativo di corruzione, in verità tale bando non è stato mai predisposto».
Al centro della vicenda c’è l’inchiesta della Procura e della Finanza sulle “pressioni politiche” esercitate sui vertici amministrativi della grande struttura sanitaria messinese dell’ospedale Papardo.