17 Febbraio 2024 Cronaca di Messina e Provincia

I VIDEO E LE FOTO SHOCK – LA VERGOGNA DELL’EX OSPEDALE MARGHERITA NON FA PIU ARROSSIRE NESSUNO

 

foto e video di Enrico Di Giacomo - 

di Edg - Il giorno di San Valentino si è sviluppato l'ennesimo rogo all’interno dell’ ex ospedale Margherita di viale della Libertà, per chissà quale ragione e chissà da chi, in una piccola stanza al primo piano di un'ala da tempo chiusa.

Sul posto sono intervenute ancora una volta due squadre dei vigili del fuoco del vicinissimo distaccamento nord dell’Annunziata e due volanti della polizia. Una scena che si ripete sempre uguale a se stessa.

L’edificio è da anni in stato di abbandono. All’interno soltanto vecchi arredi abbandonati, scarti di materiale elettrico in disuso e qualche vecchio elettrodomestico.

Il giorno dopo siamo voluti entrare ancora una volta in questo altare dello spreco, in un labirinto di murales, scritte blasfeme, vecchi televisori abbandonati. E abbiamo documentato tutto con video e foto.

Viviamo da tanti anni con i nostri fantasmi tra vetri rotti, muri sfondati, colonie di gatti, vecchie insegne e certificati dell'Usl 5 sbiaditi che testimoniano l'esistenza di reparti di un ospedale che nei decenni che furono era un presidio sanitario indispensabile per chi viveva nella zona nord della città.

I piani superiori nel frattempo si sono trasformati in colombaie inaccessibili, la cappella in una discarica di frigoriferi, materassi e cavi elettrici cannabilizzati con conseguenze ambientali rilevanti, soprattutto quando prendono fuoco. Lì dentro c'è chi si è appropriato di tutto ciò che era possibile rubare. Ma sempre poca cosa rispetto a chi ci ha tolto anche la speranza.

L'ex Margherita è una struttura di proprietà della Regione Siciliana, realizzata tra il 1909 e il 1937 e che ha ospitato un ospedale fino al 2003. Negli anni successivi, e fino al 2016, è stato mantenuto un piccolo presidio ospedaliero, per poi chiudere definitivamente. Tanti i progetti rimasti sulla carta per questo immobile: polo culturale, centro di riabilitazione, sede della sovrintendenza. Tantissimi gli articoli giornalistici dedicati a questo cimitero di niente, vista Stretto. Tutto inutile. Un edificio storico che evidentemente non è cosi tanto appetibile per chi potrebbe decidere e non lo fa. Una vergogna che non fa più arrossire nessuno. "Santa Maria della speranza, prega per noi", è scritto fuori da quello che rimane della cappella. Chissà quante volte, parenti e pazienti, nei decenni trascorsi, hanno affidato le loro preghiere alla Santa. Ma qui ormai di pregare non c'è neanche più voglia. Abbiamo perso. E bisogna prendere atto. Amen.