6 Marzo 2024 Attualità

Dalla militanza nel Pci alla presidenza della Corte Costituzionale: Ospite oggi di “Vite spericolate” è il prof. Gaetano Silvestri

 

Di Tonino Cafeo - Il consueto appuntamento con “Vite Spericolate - storie speciali di persone normali”, è giunto alla puntata numero 17.

La storia speciale di questa settimana è quella di Gaetano Silvestri.

Il professor Silvestri non ha bisogno di presentazioni: si tratta di uno dei grandi giuristi della scuola messinese. Allievo del costituzionalista Temistocle Martines, è stato eletto Rettore dell'Università di Messina nel 1998 dopo il grave scandalo che ha scosso profondamente la vita dell'Ateneo e fatto parlare della città come di un “Verminaio”, grumo di intrighi e malaffare.

Il docente ha rievocato nel suo racconto il clima pesante delle settimane che hanno portato alla sua elezione, da lui - che era già stato membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura - vissute con spirito di servizio e profonda tensione etica. Al termine del secondo mandato da Rettore, nel 2004, Gaetano Silvestri è stato vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui). In seguito è stato eletto dal Parlamento membro della Corte Costituzionale, diventandone poi Presidente a partire dal 19 settembre 2013 e fino al 28 giugno 2014.

Ma il racconto del professor Silvestri non si è limitato al periodo in cui è stato un autorevole esponente delle istituzioni della  Repubblica.

Una parte importante dei suoi ricordi, quella forse meno nota al grande pubblico, riguarda gli anni giovanili. I primi passi da studioso e soprattutto l’appassionata militanza nel Partito Comunista Italiano, che lo ha portato, lui giovane studente di giurisprudenza, alle manifestazioni degli operai messinesi e dei contadini della provincia; ad essere testimone partecipe della  vita intensa delle sezioni di partito più popolari; alla partecipazione alle elezioni locali, venendo eletto negli anni seguenti consigliere comunale a Messina. Nelle sue parole è riemersa la città degli anni ‘60 e ‘70 , con la sua vivacità culturale e gli irrisolti problemi sociali, ma non sono mancate puntuali riflessioni sul presente e sul futuro. Sul destino della politica e sui possibili anticorpi che la nostra democrazia può opporre alla propria crisi. In conclusione un passaggio è stato dedicato allo stato attuale dell’Università di Messina, individuando analogie e differenze con la propria esperienza di governo, all’insegna di una vivacità intellettuale e di una tensione morale mai sopite nonostante il passare degli anni.

Buona visione!

Foto: Edg - Riprese video: Daniele Brigandì