16 Maggio 2024 Cronaca di Messina e Provincia

FINTI CARABINIERI TRUFFANO UNA PENSIONATA MESSINESE. ARRESTATI DAI VERI MILITARI CHE LI ARRESTAVANO SU UN AUTO A NOLEGGIO

Due individui si fingono Carabinieri per truffare una pensionata messinese, riuscendo a rubare monili in oro e
bigiotteria per un valore di oltre 500 euro, per poi fuggire su un’auto a noleggio. Il piano sfuma per l’intervento
dei veri Carabinieri che riescono a bloccare e arrestare, in flagranza di reato, i due malviventi, entrambi cittadini
campani, con precedenti penali, ritenuti responsabili del reato di
truffa aggravata in concorso
.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, nei giorni scorsi, i due individui, hanno contattato telefonicamente la
vittima e, con la “scusa” di un finto incidente stradale causato dal nipote, le hanno richiesto dei soldi che
sarebbero serviti per pagare l’avvocato per la difesa del congiunto.
Quando, poco dopo, i due soggetti si sono presentati a casa, la donna, spaventata da quanto le avevano
raccontato al telefono, non avendo immediata disponibilità di danaro contante, ha racimolato tutti gli oggetti di
valore che possedeva e li ha consegnati ai due individui che si sono poi allontanati a bordo di un’autovettura.
I due malviventi, a bordo di un’autovettura risultata a noleggio, sono stati controllati da una pattuglia dell’Arma,
impegnata in un servizio di prevenzione nella zona, subito dopo aver lasciato l’abitazione della vittima, venendo
trovati in possesso della refurtiva, poi consegnata alla donna. I due indagati sono stati condotti quindi in caserma
in stato di arresto e ristretti nelle camere di sicurezza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
All’esito dell’udienza di convalida, il Giudice del Tribunale di Messina ha convalidato l’arresto operato dai
Carabinieri e, sul conto degli indagati, ha disposto la misura dell’obbligo di dimora nei Comuni di loro
residenza.
Il metodo adottato dai malviventi per ingannare la donna è stato simile agli espedienti utilizzati dai truffatori in
altre circostanze, i quali, per entrare nelle case o avvicinare le vittime, spesso persone anziane, si presentano al
telefono, come in questo caso, o direttamente di persona, mostrandosi particolarmente gentili e cordiali e
fingendosi appartenenti alle Forze dell’Ordine, o avvocati con il pretesto di aiutare la persona a risolvere un
problema accaduto a lei o a un familiare.