LA NUOVA MAFIA DI BARCELLONA PG: CHIESTE CONDANNE PER 13 IMPUTATI
Nel processo relativo al troncone celebrato con il rito ordinario sulla nuova mafia di Barcellona P. G., la pubblica accusa, rappresentata dal pm della Procura distrettuale antimafia di Messina, Francesco Massara, ha chiesto le condanne per tutti i 13 imputati, residenti nell'hinterland di Barcellona, rinviati a giudizio dal gup di Messina, Simona Finocchiaro, nell’ambito del vasto procedimento scaturito dall'inchiesta della Procura antimafia. Si tratta dell’indagine che, il 22 febbraio 2022, portò all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Messina, Ornella Pastore. Ne dà notizia il quotidiano Gazzetta del Sud.
Si tratta di Massimo Abbriano 42 anni, di Milazzo, per il quale sono stati richiesti 7 anni di reclusione; 20 anni di reclusione chiesti invece per Giovanni Biondo 82 anni, originario di Barcellona e residente a Terme Vigliatore; 3 anni di reclusione la richiesta per Luigi Bucolo, 42 anni, di Barcellona; 10 anni di reclusione chiesti per Mariano Calderone 44 anni, di Santa Lucia del Mela, ex candidato a sindaco di Barcellona per conto della lista la Coccinella, poi transitato in Fratelli d'Italia; 10 anni di reclusione la richiesta per Fortunato Caranna, 59 anni, imprenditore di Barcellona, con la passione per la politica locale di Barcellona, tanto che assieme a Mariano Calderone, sarebbero stati coinvolti in un presunto episodio di scambio di voto politico-elettorale durante le ultime amministrative di Barcellona, assieme al boss Mariano Foti, perché avrebbero sostenuto un candidato di “Diventerà Bellissima” poi nemmeno eletto; 13 anni la richiesta di condanna per Alessio Catalfamo 34 anni, di Castroreale, per presunti reati relativi all’organizzazione del traffico di stupefacenti; 7 anni e 6 mesi e mille euro di multa per l’accusa di sfruttamento della prostituzione assieme ad altri imputati, la richiesta per Stefana De Luca 57 anni, di Milazzo. Tre anni, poi, la richiesta per Salvatore Foti 23 anni, di Barcellona; quindi, di 7 anni 6 mesi e 1000 di multa, la richiesta di condanna per Youness Marouane 28 anni, originario del Marocco e residente a Terme Vigliatore; 20 anni di reclusione chiesti per Vincenzo “Enzo” Nucera 42 anni, originario di Reggio Calabria e residente a Milazzo; chiesti 20 anni di reclusione anche per il boss Angelo Porcino 66 anni, di Barcellona; per sfruttamento della prostituzione, invece, richiesti 9 anni e 1500 euro di multa per Aldenice Santos Cardoso, 46 anni, brasiliana residente a Milazzo; mentre la richiesta di condanna a 18 anni e 12.000 euro di multa, riguarda un altro barcellonese, Carmelo Tindaro Scordino, 59 anni.
Dopo le richieste di condanna sono iniziate le arringhe difensive. Nel primo pomeriggio il Tribunale di Barcellona – presidente Antonino Orifici – ha aggiornato l'udienza al prossimo 4 novembre per consentire il proseguimento degli interventi dei difensori. Ai 13 imputati, a vario titolo, si contestano i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio doloso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione ed intestazione fittizia di beni. Secondo l’accusa, l’organizzazione, avente diverse ramificazioni, avrebbe imposto anche i servizi di vigilanza in locali notturni di Milazzo e dell'hinterland, mantenendo contatti con soggetti appartenenti al mondo della politica, e svolgendo anche altre attività utili per l’associazione mafiosa. Mariano Foti si sarebbe occupato delle estorsioni, attraverso i contatti con i suoi sodali, ed anche della gestione di bische clandestine. Angelo Porcino delle estorsioni per conto della stessa associazione mafiosa. Quest’ultima non avrebbe, poi, disdegnato lo “scambio elettorale politico mafioso” in cui, secondo l’accusa, sarebbero incorsi, oltre a Mariano Foti che avrebbe chiesto un posto di lavoro per il figlio in cambio di voti, il luciese Mariano Calderone, in passato candidato a sindaco di Barcellona, e il commerciante Fortunato Caranna che avrebbe invano inseguito un futuro da politico al punto da cercare voti per un candidato di "Diventerà Bellissima" alle ultime amministrative di Barcellona, poi nemmeno eletto. Nella difesa sono impegnati gli avvocati Carmelo Occhiuto, Giuseppe Lo Presti, Antonio Siracusa, Diego Lanza, Giuseppe Tortora, Salvatore Silvestro, Francesco Pellegrino, Filippo Barbera, Dorella Aliquò, Giovanni Pino, Tommaso Calderone, Tino Celi.