
Gli incidenti al corteo No ponte, “dossier” sul tavolo del ministro dell’Interno
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha chiesto di avere un “dossier” sui fatti accaduti a Messina, in occasione del corteo “No Ponte” di sabato scorso. Il Governo, infatti, “non nasconde il timore che alcune frange estremiste intendano fare dello Stretto di Messina una nuova Val di Susa”, in riferimento “agli atti di guerriglia urbana” più volte verificatisi nei cantieri della Tav, l’Alta velocità ferroviaria tra Torino e Lione.
E, quindi, il monitoraggio sarà sempre più costante, senza che ciò significhi di non consentire le manifestazioni di dissenso nei confronti della grande infrastruttura. Cortei e iniziative saranno ovviamente consentiti, ma ci sarà un’attenzione ancor maggiore, soprattutto se le procedure per l’avvio dei cantieri dovessero andare avanti nei prossimi mesi.
Intanto, continuano le prese di posizione degli esponenti politici. «Quanto accaduto a Messina durante una manifestazione contro il Ponte sullo Stretto è inaccettabile – afferma l’assessora regionale Elvira Amata (Fratelli d’Italia) –. Vandalismi, violenze e minacce nei confronti delle Forze dell’ordine non appartengono al legittimo diritto di manifestare ed esprimere il proprio pensiero. Mi auguro che vengano individuati al più presto gli autori di questi vergognosi atti perché azioni come queste non possono rimanere impunite».
Anche il segretario generale della Cisl Messina, Nino Alibrandi, condanna fermamente gli episodi di violenza che hanno caratterizzato il corteo “No Ponte” ed esprime la piena e convinta vicinanza alle forze dell’ordine, La deriva violenta non serve per affermare qualsivoglia idea sull’opera, rimaniamo convinti che in ogni cosa sia sempre più utile il dialogo e il confronto. Le immagini di manifestanti che si scagliano contro la polizia e che imbrattano palazzi e monumenti storici rappresentano un momento triste del nostro territorio che, invece, necessita di coesione e dialogo nel rispetto di chi ha idee e visioni diverse dello sviluppo del territorio».
Riprovazione anche da parte del segretario generale della Cgil, Pietro Patti, il quale ha condiviso il comunicato del “Coordinamento No Ponte”: «Non in nostro nome. Condanniamo qualsiasi forma di violenza. Continueremo a manifestare contro il Ponte in maniera civile».