5 Maggio 2025 Politica e Sindacato

Confermata e aperta la seconda fase dello Stato di agitazione del personale Caronte & Tourist “area Stretto”.

Il 29 aprile è stata proclamata dalla RSU la seconda fase dello stato di agitazione del personale della Caronte & Tourist “area Stretto”. A rinforzare la decisione avviata dalla Rsu, l’ultimo incontro convocato dall’azienda che ha avuto per oggetto il premio di risultato relativo all’anno 2024 "e comunque non inerente alle motivazioni originali dello stato di agitazione. In questo incontro l’azienda ci comunica - è scritto in un comunicato della Rsu Area Stretto - una sostanziale riduzione del premio sulla base dei dati forniti e ampiamente contestati in sede di riunione che non trovano riscontro con le rilevazioni del territorio".

"Lo stato di agitazione era stato aperto in data 9 aprile, a seguito di una riunione effettuata con l’azienda e nella quale si erano fatte determinate proposte che non hanno ricevuto riscontro. Infatti, siamo molto preoccupati dall’assenza di risposte da parte aziendale agli ultimi eventi che hanno caratterizzato la situazione dell’impianto. Il ricorso al fondo solimare per 96 lavoratori è un fatto senza precedenti considerate le motivazioni per le quali viene richiesto dall’azienda. Non si era mai fatto ricorso al fondo per l’insabbiamento del porto di Tremestieri. A nostro avviso - scrive ancora il sindacato - un fatto ingiustificato in quanto il traffico veicolare viene semplicemente spostato da Tremestieri alla Rada San Francesco. Ciò ha comportato una rimodulazione dell’assetto organizzativo deciso in maniera unilaterale, contribuendo ad acuire la tensione sociale all’interno dell’impianto, già alta per una serie di motivi e di rivendicazioni rimaste irrisolte. Inoltre, registriamo che gli altri vettori che operano dal porto di Tremestieri continuano a traghettare con lo stesso numero di navi e non hanno fatto ricorso a nessun fondo. Come se non bastasse, inoltre, non abbiamo notizie ufficiali su come verrà erogato questo fondo o se la richiesta dell’azienda sia andata a buon fine, nel frattempo alcuni lavoratori sono stati fermati nel corso del mese di aprile".

"Lo scenario è molto complesso. Stiamo parlando di accordi non rispettati, come ad esempio quello relativo alle navi ai lavori siglato in data 10 ottobre 2024, mancati passaggi del personale da turno particolare a CRL (continuità del rapporto di lavoro), retribuzione parziale per i lavori disagiati e il mancato rispetto dell’orario di lavoro per il personale di terra. Quest’ultimo, infatti, lavora su turni sviluppati su 22 presenze comportando uno sforamento dell’orario previsto dal CCNL senza adeguata retribuzione. Pensiamo, inoltre - conclude la nota - che tutte le decisioni aziendali unilaterali, senza una discussione preventiva con le rappresentanze sindacali, contribuiscano ad alimentare un clima di relazioni industriali tossiche. Quest’ultimo elemento incide sul benessere dei lavoratori, producendo un senso di sfiducia generalizzata nei confronti dell’azienda. Noi invece pensiamo che questa rotta vada invertita e vogliamo seriamente contribuire alla costruzione di un clima sereno tra i lavoratori. Quest’ultimo passa necessariamente dall’ottenere risposte concrete da parte dell’azienda. Siamo determinati a trovare delle soluzioni condivise e se non otterremo delle risposte siamo intenzionati ad attivare tutte le iniziative del caso".