
Catrame sulla spiaggia naturista di San Saba, la denuncia di Alessandro Russo
Ignoti, col favore delle tenebre, hanno cosparso la spiaggia naturista di capo Rasocolmo a San Saba con materiale oleoso e catrame. Un gesto intimidatorio denunciato dal consigliere comunale del PD Alessandro Russo.
“Nelle scorse ore, per la terza volta in tre anni, sul tratto di spiaggia localizzata in località Capo Rasocolmo (San Saba) oltre le c.d. “montagne di sabbia”, interessata ormai dal 2022 dalla individuazione, per ordinanza commissariale, di un tratto di litorale nel quale è possibile l’attività di fruizione balneare naturistica, è stata compiuta da parte di ignoti una gravissima azione di vandalizzazione e di inquinamento dell’arenile con il versamento su un’ampia parte dello stesso di una notevole quantità di materiale oleoso e catramoso che impedisce la serena fruizione della spiaggia da parte dei bagnanti. Tale azione, oltre a rendere non fruibile un largo tratto di quella spiaggia, costituisce anche un reato di tipo ambientale, poiché il versamento di olio e catrame inquina l’area interessata e, col calore e la conseguente espansione di tale materiale, l’area ne è evidentemente danneggiata. Non si entra nel merito delle ragioni per tale, ennesima azione; mi limito a rammentare come annualmente, in concomitanza dell’apertura della stagione balneare, su questo tratto di spiaggia si verifichi sempre questo tipo di azione. Il che porta a pensare che la matrice che anima i terzi ignoti che la compiono sia duplice: innanzitutto, sporcare il litorale per impedirne la fruizione e in secondo luogo, visto che in quel tratto di spiaggia si pratica il naturismo, colpire la comunità di cittadini che lo praticano. Non è neppure il caso di rammentare alla S.S. come la spiaggia sia inoltre frequentata da cittadini, uomini e donne, delle più differenti inclinazioni di genere: il che induce a ritenere come l’atto sia chiaramente qualificabile come direttamente ostile alle diversità di genere che ivi si ritrovano per fruire naturisticamente del mare. Se così stanno le cose, e non c’è alcuna altra ragione di pensarla diversamente, stante l’evidente connessione con l’utilizzo della spiaggia, ritengo, Signor Sindaco, che il fatto sia gravissimo sia per l’intento discriminatorio che per il potenziale rischio per la sicurezza dei fruitori del mare: chi si perita annualmente a compiere un tale grave atto di inquinamento e intimidazione, infatti, non si ritiene possa avere scrupoli nel compiere più gravi fatti a danno dei liberi cittadini che usufruiscono di quel tratto di spiaggia. Alla luce delle sopra denunciate evidenze, Signor Sindaco, chiedo alla S.S. di poter programmare nei tempi più brevi possibili — per il tramite di Messina Servizi Bene Comune.