
Chiesta l’archiviazione per la terza inchiesta sull’ex rettore Cuzzocrea
Va verso l’archiviazione la terza inchiesta sull’attività accademica dell’ex rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, aperta dalla Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato, che a quanto pare riguardava la sua docenza sviluppata nel tempo nella facoltà di Medicina e a Farmacologia, oltre alle sue presenze lavorative all’interno del Policlinico.
Secondo indiscrezioni del quotidiano Gazzetta del sud, infatti, dopo una lunga serie di verifiche, la Procura avrebbe chiesto al gip di archiviare il caso, non avendo riscontrato profili di rilevanza penale. Adesso sarà il gip a stabilire i prossimi passaggi, se accogliere cioé la richiesta dei magistrati oppure scegliere altre alternative tecniche, come ad esempio un nuovo termine per altre indagini.
Si tratta della terza inchiesta perché il prof. Cuzzocrea è attualmente coinvolto nel cosiddetto “caso Anac” e nel “caso rimborsi”, con quest’ultima vicenda che lo ha portato alle clamorose dimissioni ad ottobre del 2023. Sul “caso rimborsi” a novembre dello scorso anno la Procura, l’indagine è coordinata dall’aggiunta Rosa Raffa, ha chiesto al gip, che li ha accordati, altri sei mesi di tempo per indagare ancora. In questa fase preliminare i magistrati ipotizzano la turbativa d’asta, la truffa ai danni dello Stato e il peculato. La terza inchiesta che si avvia verso l’archiviazione ha molta attinenza con la vicenda che vede contrapposti in tribunale l’ex rettore Cuzzocrea e il suo “grande accusatore”, il componente del Senato accademico e sindacalista della Gilda-Università Paolo Todaro. Il 27 novembre scorso s’è tenuta la prima udienza del processo per diffamazione che l’ex rettore ha intentato contro Todaro.