7 Luglio 2025 Giudiziaria

Corruzione, chiusa l’indagine sull’assessora Amata. I pm chiederanno il processo

Si fa sempre più traballante la poltrona di assessora al Turismo della Regione Siciliana occupata da Elvira Amata. Dopo che l’opposizione ne aveva chiesto il passo indietro, annunciando la mozione di sfiducia, per l’esponente di Fdi arriva adesso la notizia della chiusura delle indagini per corruzione. È stato notificato, infatti, l’avviso di conclusione dell’inchiesta da parte dalla procura di Palermo, atto che in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Tra le persone indagate dall’ufficio inquirente guidato da Maurizio De Lucia c’è anche Amata. L’inchiesta ha già travolto altri esponenti siciliani di Fdi e potrebbe avere ulteriori risvolti.

Tutto parte, infatti, dall’apertura di indagini dopo il caso Cannes, quando la partecipazione della Sicilia al festival fu finanziata dall’assessorato al Turismo regionale con affidamento senza bando a una società del Lussemburgo, la Absolute Blue sa. All’epoca alla guida del Turismo siciliano sedeva Francesco Scarpinato, che aveva preso il posto di Manlio Messina, eletto alla Camera e nominato vice capogruppo di Fdi a Montecitorio. Vicinissimo al ministro Francesco Lollobrigida, Messina ha poi lasciato l’incarico dopo l’esplosione del cosiddetto “caso mance” interno a Fdi Sicilia. Dopo lo scandalo Cannes, il governatore ha quindi deciso di spostare Scarpinato ai Beni culturali e di mettere alla guida del Turismo Elvira Amata, di fatto lasciando l’assessorato nelle mani di Fratelli d’Italia. Le indagini partite dal caso Cannes hanno sviluppato altri filoni d’inchiesta fino all’ipotesi di accusa per corruzione al presidente dell’Assemblea regionale Gaetano Galvagno, pure lui meloniano, delfino di Ignazio La Russa.

Nella stessa indagine è finita indagata anche l’assessora al Turismo. E ora per Amata, ma anche per Tommaso Dragotto e Marcella Cannariato, i coniugi imprenditori a capo di Sicily by car, potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio. Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso uno stretto rapporto tra Cannariato e la portavoce, ormai dimissionaria, di Galvagno, Sabrina De Capitani, ma anche con Amata e il suo vice capo gabinetto, poi segretario particolare, Giuseppe Martino. “Dimmi tutto, splendore di donna”, esordiva Amata parlando con Cannariato, proprietaria dell’appartamento in cui viveva l’assessora a Palermo. Secondo l’ipotesi della procura Lady Dragotto avrebbe percepito un finanziamento per un evento e contestualmente avrebbe assunto il nipote dell’assessora in una società da lei diretta, e avrebbe dato incarico di consulenza legale a Martino.

⁠“La Sicilia non merita di essere governata in settori nevralgici come il Turismo da Fratelli d’Italia che in questo ambito ha dimostrato di saper fare solo sfracelli, come ampiamente dimostrano le vicende Cannes e See Sicily. Schifani non può più temporeggiare, rimuova l’assessora Amata e sottragga l’assessorato una volta per tutte a Fratelli d’Italia o sarà l’Ars a pronunciarsi”, tuona il capogruppo del M5s all’Ars, Antonio De Luca. D’accordo anche il capogruppo del Pd, Michele Catanzaro: “Da Cannes a See Sicily fino alle vicende più recenti se si vuole dare un segnale di discontinuità rispetto alla ‘corrente turistica’ di Fratelli d’Italia, partito che in tutte le regioni nelle quali il centrodestra governa occupa la poltrona dell’assessorato al Turismo, nel rispetto del lavoro della magistratura ci sono valutazioni politiche che non possono essere ignorate da chi rappresenta la massima carica istituzionale in Sicilia”. Intanto sale la tensione all’interno del partito di Giorgia Meloni: nell’inchiesta della procura, infatti, sono molteplici i nomi celati da nickname che potrebbero riguardare altri esponenti di Fdi. Da quello che trapela, pare che la premier sia irritata per aver saputo dell’indagine soltanto dopo le rivelazioni di Repubblica, mentre sia Galvagno che Amata avevano ricevuto la richiesta di proroga dei pm già lo scorso gennaio. Adesso sarà Schifani a decidere se attendere la richiesta ufficiale di rinvio a giudizio o provare a placare il clima rovente all’interno della sua giunta, chiedendo un passo indietro ad Amata. “È già pronta la mozione di censura contro l’assessora”, annuncia il pentastellato De Luca.

La dichiarazione di Elvira Amata

"Prendo atto, doverosamente e rispettosamente, dell’iniziativa da ultimo adottata dalla Procura della Repubblica di Palermo e, in attesa di conoscere e compulsare gli atti del fascicolo procedimentale, ribadisco la mia estraneità a qualsivoglia contegno penalmente rilevante confidando di potere, al più presto, chiarire, a chi di dovere, la mia posizione".