30 Luglio 2025 Attualità

Ponte sullo Stretto, inizio lavori nel 2025: annuncio ufficiale di Salvini. “Invece del Ponte”: Salvini esulta sul nulla

Il consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina ha approvato gli ultimi documenti che servono ad avviare le procedure di autorizzazione per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Presente alla riunione anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha annunciato che i lavori cominceranno entro l’estate.

Prima dell’avvio dei cantieri saranno però necessari altri due passaggi. Il primo è l’approvazione del progetto da parte del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Il secondo sarà la revisione del progetto da parte della Corte dei Conti. I documenti che la Società Stretto di Messina ha approvato nel suo ultimo consiglio di amministrazione riguardano gli atti aggiuntivi ai contratti con le varie società coinvolte nella costruzione del Ponte sullo Stretto e nel monitoraggio del progetto.

In particolare, si tratta di

Eurolink, il consorzio guidato da Webuild che costruirà il ponte;
Partson Transportation Group, che si occuperà della gestione del progetto;
Edison Next Environment, che curerà il monitoraggio ambientale;
Marsh, società che gestirà le varie assicurazioni.

Questo passaggio conclude le operazioni burocratiche della Società Stretto di Messina, creata dallo Stato per organizzare l’avvio del progetto e trovare le aziende per realizzarlo.

I prossimi passaggi per l’avvio dei lavori sono:

l’approvazione da parte del Cipess;
la revisione della Corte dei Conti;
gli espropri dei terreni.

Il Cipess (che prima del 2020 si chiamava Cipe) è un comitato che coinvolge diversi ministeri e che si occupa della programmazione delle opere pubbliche di interesse economico. È un organo per lo più politico (è presieduto dalla presidente del Consiglio Meloni), anche se ha al suo interno alcuni membri tecnici.

L’approvazione del progetto da parte del Cipess non sembra quindi in dubbio. Meno semplice invece il passaggio dalla Corte dei Conti, l’organo che controlla che le spese dello Stato siano sostenibili e in regola. Il Ponte sullo Stretto dovrebbe costare 13,5 miliardi di euro, soldi che però potrebbero essere considerati all’interno dell’aumento delle spese Nato nell’ambito delle spese per la difesa, considerandolo un’infrastruttura cruciale.

Soddisfatto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha annunciato che i cantieri per il Ponte sullo Stretto dovrebbero partire entro la fine dell’estate. Il vicepremier ha dichiarato: Da due anni e mezzo stiamo portando avanti un lavoro di cui si parla da secoli, un’opera all’avanguardia e siamo a un ottimo punto, non di arrivo, ma di partenza. L’obiettivo dell’approvazione del progetto definitivo la settimana prossima è l’apertura dei cantieri entro l’estate.

Salvini ha anche rassicurato sugli espropri che colpiranno i terreni che si trovano nelle zone in cui verranno realizzati i due piloni del ponte. Il ministro ha sottolineato che i proprietari saranno compensati in misura maggiore rispetto a quanto fatto in passato con altre grandi opere pubbliche.

MATILDE SIRACUSANO.

Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia, commenta: “Altro deciso passo in avanti verso l’apertura dei cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina: ormai manca davvero poco. Il Cda della società Stretto di Messina ha oggi approvato gli ultimi documenti per il Cipess, che darà il via libera al progetto definitivo. Dopo questo passaggio già da settembre vedremo i primi lavori, con le indagini sul sottosuolo e l’avvio della formazione per i giovani che saranno coinvolti nei cantieri. Si tratta di un’opera strategica, dal valore di 13,5 miliardi di euro, che porterà sviluppo, lavoro e opportunità per il Sud, per Messina, per la Sicilia e per la Calabria”.

Prosegue la sottosegretaria: “Dopo la riforma della giustizia un’altra battaglia storica di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi – che durante i suoi governi aveva elaborato e validato il progetto per il Ponte – sta finalmente diventando realtà. Un traguardo straordinario che mi rende orgogliosa, soprattutto per le tante iniziative politiche e parlamentari che ho portato avanti nella scorsa legislatura e per l’impegno sempre costante – su questo e su tanti importanti temi – per Messina e per i messinesi”.

INVECE DEL PONTE.

Da una parte il ministro Matteo Salvini, con l’annuncio di ieri. Dall’altra, l’associazione “Invece del ponte”: “Ancora una volta il ministro Salvini utilizza il palcoscenico mediatico – ieri a margine del Cda della Stretto di Messina – per rilanciare l’illusione dell’avvio imminente dei cantieri del ponte. Promesse roboanti, indennità “ricche” agli espropriandi e una narrazione trionfale che, però, nulla ha a che vedere con la realtà. Salvini esulta per i suoi due anni di ritardo sull’inesistente “aggiornamento” del progetto definitivo: doveva per legge essere pronto in sei mesi; sono passati due anni e mezzo, e ancora non è approvato”. E ancora: “Probabilmente, con le forzature normative che hanno annullato ogni verifica terza del progetto e i rimandi tecnici, si arriverà a un’approvazione “al buio” del progetto definitivo da parte del Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Dimentica, o vuol dimenticare, Salvini che l’iter non si conclude certo lì. Prima della pubblicazione ci vorrà il “bollino” della Corte dei Conti, dopo di che dovrà essere redatto ex novo il progetto esecutivo che dovrà rispondere alle prescrizioni poste dagli enti competenti. La conclusione sarà un’incognita, con la “scoperta” che il ponte proprio non si può fare. L’obiettivo del governo, con l’invenzione dell’esecutivo “spezzatino”, allora è avviare i lavori purchessia. In realtà è già pronto un ampio fronte di ricorsi legali, tecnici e amministrativi, a tutti i livelli, che porteranno alla luce le molteplici falle, omissioni e forzature che hanno caratterizzato l’intero iter progettuale”. Conclude “Invece del ponte”: “A che scopo questo circo mediatico? Il General Contractor si sente garantito dalle leggi e leggine “ad hoc” per il ponte, e scommette di poter beneficiare di un’indennità miliardaria anche in caso di mancata realizzazione dell’opera. Un capolavoro di spreco e irresponsabilità politica. Che però è fondata su leggi che, contravvenendo alle norme europee, sono nulle e incostituzionali. I cittadini continueranno a contrastare, combattere e denunciare questa ennesima vergogna nazionale, dentro e fuori dalle aule giudiziarie”.