
Ponte sullo Stretto. La Cgil accusa: «Nessuna deroga alla direttiva Habitat dell’Ue». Replica di Ciucci
«Un ambiguo tentativo del Governo italiano di aggirare le normative in materia di ambiente». L’affondo, senza mezzi termini, arriva dal segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, dopo l’incontro di ieri tra la Cgil (nella delegazione anche il segretario messinese Pietro Patti) e la Commissione Ambiente dell’Ue, a Bruxelles. «La relazione “Iropi”, nella quale il Governo aveva “furbescamente” inserito la fantasiosa caratterizzazione del ponte come “opzione militare” – aggiunge Gesmundo –, non risponde ai motivi imperativi di interesse pubblico che possono giustificare una deroga alla direttiva Ue Habitat e, comunque sia, tutta la documentazione prodotta è sottoposta a procedure di verifica da parte della Commissione. Non è quindi assolutamente vero, come sostiene il Governo, che la relazione con l’Ue sia stata soddisfatta». Anzi, secondo Gesmundo «furono proprio le violazioni alla direttiva Habitat in tema di ambiente e di tutela delle biodiversità che nel 2005 portarono l’Italia a subire una procedura di infrazione da parte della Ue e il progetto attuale, nei termini, è rimasto lo stesso del 2005». Per la Cgil «quanto emerso durante l’incontro dovrebbe indurre il Governo e il ministro Salvini a maggiore prudenza e attenzione nei rapporti con le Istituzioni sovranazionali. Nelle prossime ore chiederemo alla Corte dei conti di tenere debitamente conto del fatto che, al momento, non esiste alcuna deroga alla direttiva Habitat da parte dell’Ue».
Ma la Stretto di Messina chiarisce: «Non entriamo nel merito dell’opposizione al Ponte sullo Stretto da parte della Cgil, ma va chiarito che non esiste alcuna procedura d’infrazione Ue riguardante il Ponte, tantomeno risalente al 2005, mentre era ancora in corso la gara per il Contraente generale – dichiara l’ad Pietro Ciucci all’Ansa – . Probabilmente si riferiscono ad una procedura del 2015 che non poteva riguardare il Ponte, il cui progetto era stato bloccato dal 2012. Per quanto riguarda la Direttiva Ue Habitat va sottolineato che la valutazione di impatto ambientale e di Incidenza ambientale si sono chiuse nel novembre 2024 e maggio 2025 con parere favorevole nel pieno rispetto della normativa italiana ed europea».