
Università di Messina, il Senato accademico sospende la convenzione con la Hebrew University di Gerusalemme
Il Senato Accademico dell’Università di Messina, riunitosi oggi in una seduta aperta alla partecipazione delle associazioni studentesche, ha deliberato all’unanimità la sospensione immediata dell’accordo di collaborazione con la Hebrew University of Jerusalem. La decisione si inserisce nel quadro delle richieste avanzate dalla comunità universitaria in merito alla crisi di Gaza.
Nel corso della seduta, l’organo di governo dell’Ateneo ha ribadito la condanna già espressa lo scorso luglio contro le azioni del governo israeliano, definite come “violenza inumana” e “sistematica violazione dei diritti umani”, fino a configurarsi come “genocidio”, in linea con quanto denunciato da istituzioni internazionali.
Oltre alla sospensione dell’accordo – che al momento non aveva avuto applicazione concreta – il Senato ha stabilito che non saranno approvati futuri partenariati con università o centri di ricerca che abbiano manifestato esplicitamente sostegno alle azioni del governo israeliano. Parallelamente, l’Ateneo ha confermato l’intenzione di rafforzare i rapporti con istituzioni che condividano i valori fondanti dell’Università di Messina.
Sul fronte del sostegno alla popolazione colpita dalla crisi, l’Università ha annunciato una serie di misure concrete: la promozione di corridoi umanitari per studentesse, studenti e docenti palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza, con il supporto del CEMI (Centro di Ateneo per la Migrazione, l’Integrazione Sociale e la Comunicazione Interculturale); il potenziamento delle borse di studio già disponibili per chi proviene da territori di guerra; e l’attivazione di bandi per il reclutamento di docenti palestinesi attraverso la rete Scholar At Risk.
Infine, il Senato ha deliberato che le iniziative culturali dedicate alla crisi umanitaria in Palestina avranno un riconoscimento maggiore in termini di crediti formativi universitari, rispetto al consueto rapporto ore/cfu.