3 Ottobre 2025 Sport Cultura Spettacolo

Scriptopìa terza giornata: Confini, identità e nuove narrazioni tra cinema e televisione. Il festival rivolge un saluto commosso a Mario Falcone

Scriptopìa, primo festival dedicato alla scrittura cinetelevisiva, si avvia alle battute finali. Scegliere come tema della masterclass di questa mattina, tenuta presso il dipartimento di Scienze politiche di Unime in piazza Venti Settembre, i temi del confine , della convivenza fra diverse identità e della responsabilità narrativa rispetto al reale nel cinema e nella serialità televisiva contemporanei caratterizza politicamente tutta la manifestazione echiarisce il senso del proseguire il proprio impegno anche in un giorno di sciopero e mobilitazione generale a sostegno dei volontari della Sumud Freedom Flottilla.

 La discussione, introdotta e coordinata dai prof Lucia Risicato e Alessandro Morelli, ha visto la partecipazione di figure di primo piano del cinema italiano contemporaneocome il regista e sceneggiatore Enrico Audenino, premiato con il Nastro d’Argento al migliore soggetto per Padrenostro e per Nonostante; e Davide Serino, che ha collaborato alla scrittura di Esterno notte di Marco Bellocchio ed è autore della sceneggiatura de La città proibita.

Entrambi i film discussi, Nonostante e La città proibita, affrontano il tema del confine in modo originale e attuale: il primo esplora il limite tra vita e morte attraverso la storia di due persone in coma che dialogano tra loro in una dimensione sospesa, riflettendo sull’identità e sulla memoria; il secondo si concentra sul confine tra culture e comunità, affrontando la multiculturalità e l’incontro/scontro tra mondi diversi, ambientato nella Chinatown romana di Piazza Vittorio.

Gli interventi hanno sottolineato la complessità del mestiere dello sceneggiatore, spesso chiamato a partire da esperienze personali dolorose, come nel caso di Nonostante, nato dalla rielaborazione di un lutto. La scrittura diventa così esercizio di senso e di superamento dei limiti, ma anche riflessione collettiva su temi universali come l’impotenza di fronte all’imprevedibile (la pandemia, la malattia) e la ricerca di spiritualità in un’epoca segnata da conflitti e crisi identitarie.

Un altro filo conduttore emerso è la volontà di dare voce a chi solitamente non viene ascoltato: persone in coma, immigrati, donne sfruttate. Anche nella serie M. Il figlio del secolo, di cui Serino è co-autore, si sperimenta una narrazione che rompe la quarta parete e offre una prospettiva inedita su figure storiche controverse, interrogandosi su come rappresentare il male e la responsabilità dell’autore nel raccontarlo.

Il dibattito si è soffermato anche sulla questione dell’autorialità: chi è davvero l’autore di un film o di una serie? Nel cinema, la paternità è spesso condivisa tra sceneggiatore e regista, mentre nella serialità lo sceneggiatore acquisisce maggiore centralità. Fondamentale è la scelta del tono, che determina la chiave di lettura dell’opera: ironia, dramma, grottesco diventano strumenti per affrontare temi complessi senza cadere nella retorica o nel didascalismo.

Infine, è stata sottolineata l’importanza della formazione continua e della ricerca, anche su temi storici e sociali delicati, come nel caso della serie in sviluppo sul dirottamento dell’Achille Lauro. La scrittura audiovisiva viene così paragonata al lavoro scientifico: entrambe richiedono studio, approfondimento e la capacità di interrogarsi sul senso profondo delle storie che si scelgono di raccontare.

Scriptopìa, nato per iniziativa della Messina Film Commission e realizzato con il contributo dell’Università di Messina e della Fondazione Messina per la cultura e il sostegno del Comune e della Città Metropolitana di Messina, si concluderà domani, sabato 4 ottobre sempre presso la chiesa di Santa Maria Alemanna con una serata dedicata a temi politici e sociali di stretta attualità. Si inizierà infatti con I bambini di Gaza- sulle onde della libertà, film di Loris Lai, per proseguire con Dry Sicily, documentario di Nunzio Gringeri e Mauro Mondello sulla crisi idrica isolana. Chiusura in bellezza con una sorpresa speciale in collaborazione con la Cineteca dello Stretto: la proiezione di Torquato Tasso, un film del 1914 del regista Roberto Danesi, che era stato dato per perduto e che è invece tornato alla luce grazie a un paziente lavoro di ricerca negli archivi. La pellicola sarà musicata dal vivo al pianoforte dal maestro Giovanni Renzo e introdotta da Maurilio Forestieridella Cineteca dello Stretto.