9 Ottobre 2025 Politica e Sindacato

“Buonocuore si scusi con i lavoratori di Messina”: sindacati all’attacco dopo il consiglio su Atm

Il lungo Consiglio comunale con protagonista Atm, andato in scena a Palazzo Zanca l’8 ottobre, continua a fare discutere. Alle polemiche tra i consiglieri e la presidente Carla Grillo ora si aggiungono quelle dei sindacati. Con un comunicato congiunto, Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti hanno voluto prendere posizione in difesa dei lavoratori, dei loro “diritti” e della loro “dignità”.

Le tre sigle hanno puntato l’indice contro quello che hanno definito un “deprecabile episodio che si è consumato in diretta streaming durante la seduta del Consiglio comunale”. I sindacati hanno ripercorso il Consiglio, soffermandosi sulla parte in cui si è parlato del “rapporto conflittuale tra azienda e dipendenti”, sottolineando le “contrastanti dichiarazioni della dirigenza aziendale che ha descritto un rapporto assolutamente cordiale con i lavoratori in un ambiente produttivo immerso nella serenità”. Poi la mozione di Carbone sul questionario anonimo, approvata con 17 sì.

I sindacati contro Buonocuore

Ma è proprio su questo passaggio che si concentrano Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti. O meglio, sulle dichiarazioni della consigliera Cettina Buonocuore, di Forza Italia, in risposta alla proposta di Carbone, prima della votazione della mozione. I sindacati parlano di “dichiarazioni al limite del censurabile” e riportano il virgolettato della consigliera: “Io non sono d’accordo a questo questionario, perché, sto attenta a quello che dico, io lavoro al centro per l’impiego ed ho a che fare con i lavoratori, presunti lavoratori. Non è che tutti i lavoratori hanno voglia di lavorare, quindi a volte ci vuole la bacchetta, perciò facciamoci questa domanda, ma sono tutti consapevoli del lavoro che fanno e di quello che fanno? Quindi chi ha a che fare col pubblico sa come ragionano”.

“Porta le sue scuse a tutti i lavoratori”

I sindacati nel comunicato invitano Buonocuore a “porgere le proprie scuse a tutti i lavoratori messinesi per le infelici esternazioni che gettano discredito su chi giornalmente si impegna per fornire i servizi essenziali ai cittadini”. E proseguono: “Le rendiamo noto che nell’odierna società, civile e democratica, l’uso della ‘bacchetta’ di dittatoriale memoria è vietata anche in fase di ammaestramento degli animali da circo. Simili rigurgiti nostalgici, graditi solo in anacronistici ambienti tristemente autoritari, esasperano ulteriormente gli animi e certamente non saranno utili a ricomporre le controversie interne ad Atm”.

Le sigle proseguono sottolineando come questa “descrizione dei dipendenti di Atm impiegati a diretto contatto con l’utenza, anche con la frangia più scalmanata, se enunciata dagli scranni del Civico Consesso potrebbe incentivare il fenomeno delle aggressioni patite dai lavoratori durante l’esercizio delle proprie funzioni. Probabilmente distratta e/o confusa dal legittimo cambio di schieramento politico, la consigliera ha platealmente travisato il suo ruolo in rappresentanza di tutti i cittadini, anche dei lavoratori ATM che più volte sono scesi in piazza, a spese proprie e mettendoci la faccia, per denunciare vessazioni, compressione dei diritti e discriminazioni”.

I sindacati: “Buonocuore riponga la bacchetta”

E ancora: “Invitiamo la Buonocuore a riporre la bacchetta e dedicare parte del suo prezioso tempo istituzionale al confronto diretto con i lavoratori, in privato e al riparo da potenziali ritorsioni. Apprenderà che dietro la propaganda aziendale, confezionata con videoclip di pochi soggetti accuratamente selezionati che narrano a comando dell’orgoglio di appartenenza al ‘fiore all’occhiello’, esiste una maggioranza di lavoratori costretti al silenzio per evitare conseguenze. C’è da chiedersi come reagirebbe la consigliera se al Centro per l’Impiego, dove ha dichiarato di prestare servizio, si premiasse con 10.000 euro pro capite (soldi pubblici) una ristretta cerchia di privilegiati a insindacabile giudizio dell’azienda, mentre i lavoratori comuni mortali mensilmente patiscono decurtazioni dello stipendio figlie di pretestuosi provvedimenti disciplinari distribuiti a pioggia, richieste di esosi risarcimenti e calcoli di arcani conguagli di cui non è dato conoscere il dettaglio”.

“La consigliera – concludono – userebbe ancora la bacchetta contro i lavoratori se avesse contezza che in Atm la meritocrazia ha lasciato il posto alle carriere precostruite e ampiamente annunciate per meriti di stampo politico/sindacale o per ereditata vicinanza con i vertici aziendali? Se le ferie estive le fossero concesse ad ottobre? Se ogni disservizio fosse attribuito alla sua negligenza? Se fosse costretta allo straordinario obbligatorio? Se fosse sgridata come una scolaretta dentro la stanza del dirigente? Siamo certi che la Buonocuore cambierebbe opinione se ascoltasse le registrazioni, in nostro possesso, ove è possibile udire le ripetute minacce di licenziamento urlate in faccia ai giovani apprendisti o se durante la giornata si rendesse conto di essere pedinata da detective privati pagati dall’azienda per controllare la sua vita anche al di fuori dal servizio”.

Sì al questionario per i lavoratori Atm

Infine un plauso al resto del Consiglio comunale: “La lista è lunga e giunge opportuna la richiesta trasversale del Consiglio comunale volta a capire il reale sentimento dei lavoratori che, protetti dall’anonimato, saranno liberi di esprimere il loro giudizio sulla qualità di vita in azienda senza rischiare ritorsioni. Il segreto dell’urna è già stato saggiato dall’azienda in occasione del referendum dei lavoratori per l’approvazione di un accordo di secondo livello che, fra l’altro, discrimina economicamente i fruitori di Legge 104. Bocciato sonoramente dal voto segreto dei lavoratori l’accordo fu applicato ugualmente, in barba ai principi della democrazia e della volontà dei dipendenti, valutata trascurabile dai vertici aziendali. Il sondaggio proposto e approvato ieri dal Consiglio comunale, assume una valenza fondamentale per fare definitiva chiarezza sul modus operandi che vige in Atm e non può essere demandato all’esclusiva gestione dei vertici aziendali. La consultazione può assumere credibilità solo se gestita attraverso la vigilanza superpartes dei consiglieri comunali, durante le votazioni in apposita urna e in occasione dello spoglio delle schede. Diversamente il risultato sarebbe scontato”.

La posizione di Uiltrasporti: “Interventi fuori luogo”

In mattinata anche la Uiltrasporti era intervenuta in merito alla vicenda. Antonino Di Mento, segretario generale del sindacato, ha parlato di “alcuni interventi che, seppur formalmente all’interno del dibattito, sono apparsi completamente fuori contesto e, cosa ancor più grave, rivolti con toni poco rispettosi nei confronti della classe lavoratrice dell’Atm”. Ha spiegato: “Non è il servizio reso alla città ad essere messo in discussione. Anzi, ricordiamo che Atm offre uno dei servizi più costosi rispetto a tutte le altre partecipate, e pertanto certi disservizi dovrebbero rappresentare eccezioni, non la regola. Il vero tema, che purtroppo alcuni consiglieri sembrano voler ignorare o banalizzare con superficialità, è la gestione dell’azienda: dall’organizzazione interna, alle relazioni industriali, fino alla mancanza di chiarezza e confronto da parte del management”.

Di Mento: “No a problemi scaricati sui lavoratori”

“Bisogna entrare nel merito dei problemi di gestione, a partire da quella del personale, che continua a registrare criticità rilevanti sia in termini di organizzazione del lavoro che di valorizzazione delle professionalità, fino all’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale e dell’integrativo aziendale, spesso disattesi o applicati in modo parziale e arbitrario. Queste sono le vere questioni su cui è necessario aprire un confronto serio e costruttivo. La Uiltrasporti ribadisce che le problematiche riscontrate non possono essere scaricate sui lavoratori, che operano ogni giorno con professionalità nonostante le carenze gestionali, ma vanno individuate nella governance dell’azienda, ancora lontana da un modello di gestione trasparente, partecipato e funzionale. Vedremo cosa emergerà dal referendum di gradimento anonimo tra i dipendenti, approvato oggi dal Consiglio Comunale. Ci auguriamo che sia l’occasione per avviare una riflessione seria e costruttiva sul futuro di Atm e del trasporto pubblico locale a Messina”.

E Buonocore incassa anche le critiche della Cgil. "Le affermazione pronunciate in aula – affermano il segretario generale della Pietro Patti e il segretario generale della Funzione Pubblica del sindacato, Francesco Fucile -, sono assolutamente fuori luogo e ci preoccupano non poco, considerando che non fanno altro che alimentare un clima di odio nei confronti di tutti i lavoratori pubblici di cui la consigliera fa parte".

Il sindacato rincara la dose e annuncia di voler portare la questione direttamente alla Regione. “Fp Cgil e la Cgil Messina intendono denunciare all’Assessore regionale al lavoro, al direttore generale dello stesso assessorato e al dirigente del CPU di Messina, quanto accaduto: i fatti verificatisi sono molto gravi, perché sono espressione di un pensiero che la Buonocore esprime nel suo ruolo di pubblico ufficiale, ma con riferimento al servizio che presta nella qualità di dipendente della Regione Siciliana, in un settore delicato qual è quello del mercato del lavoro e delle fragilità sociali. Le due sigle adiranno formalmente i vertici dell’Assessorato per comprendere altresì se esistono condizioni di incompatibilità tra il servizio a cui la signora Buonocore è assegnata al Centro per l’impiego e la funzione svolta in consiglio comunale”.