Telefono allontanato da Elodie e polemica social, solidarietà dall’Ordine dei giornalisti ad Antonio Caffo
L’Ordine dei Giornalisti di Sicilia esprime solidarietà nei confronti del collega Antonio Caffo, giornalista messinese, oggetto in queste ore di offese sui social a seguito di un episodio avvenuto durante il concerto di Elodie.
Regolarmente accreditato come fotoreporter, Caffo è stato scambiato per un fan “invadente” mentre effettuava riprese nell’area sotto il palco riservata alla stampa. La circostanza che la cantante abbia interrotto la ripresa allontanando il telefono con la mano è stata travisata e strumentalizzata, generando un’informazione distorta — rilanciata anche da alcune testate nazionali — e alimentando i consueti, pesanti attacchi social ai danni di un professionista che stava semplicemente svolgendo il proprio lavoro.
L’Ordine sottolinea l’importanza del rispetto reciproco tra chi esercita il diritto di cronaca e gli artisti impegnati sul palco e invita, infine, i colleghi a verificare accuratamente le notizie e a rispettare i principi deontologici anche nella gestione dei contenuti diffusi attraverso i social network.
La vicenda a cui fa riferimento l’Ordine è quella accaduta durante il concerto a Messina di Elodie. Il giornalista della nostra testata si è visto strappare dalle mani il telefono dalla cantante, forse convinta che si trattasse di un fan che la stava riprendendo in modo inopportuno.
L’episodio si è verificato lunedì sera al Palarescifina, durante la tappa siciliana del tour nei palazzetti. Mentre Elodie interpretava Black Nirvana, dal sottopalco due persone hanno iniziato a filmare da distanza ravvicinata. Un gesto – riservato dalla cantante anche ad altri operatori dell’informazione che si erano avvicinati per fotografarla – e che è finito sui social rilanciato poi da diverse testate.
Il giornalista ha chiarito la vicenda spiegando di essere stato “additato, e non solo dai social, come un fan troppo invadente, invece ero entrato da fotoreporter accreditato per MessinaToday” e di aver agito nel rispetto delle regole previste dagli organizzatori. “Con una decina di colleghi abbiamo seguito i primi quattro brani dell’artista e poi via”.
Nelle ore successive, il video della scena ha superato centinaia di migliaia di visualizzazioni, dividendo gli utenti tra chi ha difeso la cantante e chi ha preso le parti del cronista che come si evince dai video non era affatto interessato a riprendere “troppo” da vicino la cantante. Molti media, chiarito l’equivoco, hanno corretto il tiro. Altri, invece, hanno continuato a cavalcare la storia del “fan molesto”, fingendo di chiedersi chi fosse “l’uomo misterioso” nonostante il “mistero” già chiarito.
Oggi, il richiamo dell’Ordine dei Giornalisti al rispetto reciproco e la solidarietà a Antonio Caffo riaffermano l’importanza di una professione responsabile e attenta ai principi deontologici, anche nell’era dei social network.