SI ALLA BELLEZZA, NO AL PONTE! IL NOSTRO DOCUFILM SUL CORTEO DEL 29 NOVEMBRE
Di Tonino Cafeo - Dieci o quindicimila poco importa: il popolo dei movimenti Noponte è sceso in piazza ancora una volta e ha riempito le strade e le piazze più importanti della città di Messina sfidando una fredda giornata di fine novembre e una pioggia a tratti molto fitta che avrebbero potuto scoraggiare la partecipazione.
Invece cittadine e cittadini di tutte le età, studenti, insegnanti, lavoratori famiglie con i bambini, molti provenienti da ogni angolo della Sicilia e della Calabria, dopo ore faticose di viaggio in autobus, si sono ritrovati per scrivere una delle pagine più belle della storia del movimento che si oppone alla grande opera oggi bocciata dalla Corte dei conti. Nelle loro parole i bisogni essenziali della gente del sud: acqua pubblica in tutte le case, sanità, salvaguardia del territorio dalle frane e dalle alluvioni, istruzione pubblica, trasporti moderni e funzionali.
Dietro lo striscione di apertura che ribadiva: lo stretto di Messina non si tocca, hanno sfilato esponenti di importanti organizzazioni politiche e sociali nazionali: la segretaria del partito democratico Elly Schlein, il leader di Alleanza Verdi Sinistra / Europa verde Angelo Bonelli, Barbara Floridia del m5s, Luigi Giove della segreteria nazionale della CGIL, la sindaca di Villa san Giovanni Giusi Caminiti, l’eurodeputato ed ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. C’erano anche volti noti dei movimenti messinesi: Renato Accorinti, Daniele Ialacqua, Mariella Valbruzzi, Federico Alagna, Gino Sturniolo, padre Felice Scalia.
Il corteo è andato avanti rumoroso e festoso per un paio d'ore. Tra gli slogan più gridati "La Corte dei conti lo ha motivato, il ponte sullo Stretto va bocciato”, un chiaro riferimento alle motivazioni della Corte rese note l'altro ieri e che hanno di fatto bocciato la delibera Cipess e l'iter di approvazione del progetto del ponte.
Nelle due piazze principali del centro storico, davanti alla Cattedrale e al Municipio, la parte finale della manifestazione con gli interventi conclusivi e tanta musica dal vivo.
La giornata si chiude con un messaggio chiaro e inequivocabile al Governo e al Paese: NO al ponte devastante, inutile e dannoso. SÌ allo sviluppo sostenibile, a strade efficienti, a ferrovie moderne e veloci, acqua pubblica in tutte le case.
Sono i pensieri e le parole che abbiamo raccolto durante tutto il percorso del corteo a testimoniare la ricchezza e la pluralità dell’opposizione alla grande opera.
I manifestanti hanno attraversato Messina da Piazza Castronovo a piazza Duomo. Lo stesso percorso della Vara, la manifestazione religiosa che caratterizza da sempre il Ferragosto messinese. Ma che cosa unisce una giornata di lotta contro un mostro di cemento e la più importante manifestazione dell’identità messinese? Padre Antonio Spadaro, che è stato stretto collaboratore di papa Francesco, scrive che “lo Stretto di Messina non è mai stato solo un tratto di mare. E' un luogo che chiede di essere raccontato, interpretato. Un intreccio di geografia e di mito decisivo per definire l’identità, la memoria e l’immaginario di un popolo intero. Per cui quelle strade che si riempiono per dare vita a un rito millenario o, come oggi, intorno alla difesa del territorio dalla più grande ferita che potrebbe subire con i cantieri del Ponte, sono unite da una sola idea di libertà e dignità della gente dello Stretto".