Archivio di Stato, Russo: «Nessuno spazio idoneo»
L’annuncio del ministero della Cultura dell’individuazione della nuova sede dell’Archivio di Stato che a fine anno dovrà lasciare la storica sede di via La Farina ha mosso addetti e lavori e quella parte di società civile che con partecipazione ha seguito in questi mesi la vicenda del trasferimento dei beni, per il momento, nel catanese.
A scrivere con urgenza al sindaco sulla vicenda ieri è stato il consigliere Alessandro Russo. I dettagli dell’annuncio lasciano pensare, al contrario di quanto si potrebbe intendere, che la sede di via Dogali di soli 240 metri quadri all’interno di un condominio possa essere solo quella degli uffici e non certo la soluzione per la conservazione e la valorizzazione dell’enorme patrimonio dell'Archivio.
«La notizia desta stupore piuttosto che sgomberare il campo dalle preoccupazioni, semmai aggrava il quadro, già di per sé molto pesante – dice Alessandro Russo -. Quei 240 metri quadri di appartamento, sono uno spazio appena sufficiente, si ritiene, a dare localizzazione tempestiva ai dipendenti dell’Archivio di Messina, probabilmente a una sala consultazione o di richiesta documenti. Poco altro e sicuramente nessuno spazio idoneo ad accogliere la sterminata documentazione storico-archivistica dell’Archivio di Messina» E poi l’esponente dei democratici parla direttamente al sindaco ricordando la delibera di indirizzo del consiglio comunale che conteneva l’impegno a individuare, tra locali e spazi di proprietà comunali, le aree da utilizzare per dare una vera sede all’ufficio. «Si attivi urgentemente presso le Istituzioni competenti, chiedendo e ribadendo con forza che la localizzazione dell’intero Archivio continui a essere mantenuta a Messina nella sua globalità e interezza, mantenendo l’unitarietà del corpus documentale, così come prevede la legge di settore». Russo chiede anche «informazioni circa lo stato del procedimento di individuazione di aree o immobili di proprietà comunale che potrebbero essere proposte agli uffici competenti come nuova localizzazione dell’Archivio. Se si è certamente soddisfatti per aver intanto trovato una prima soluzione alla sistemazione dei lavoratori interessati, non si può certo salutare con altrettanta soddisfazione la mancata individuazione di una soluzione definitiva e seria del problema della nuova localizzazione in città dell’Archivio. È bene ricordare che è quello il principale dei problemi, la più rilevante delle preoccupazioni della comunità messinese. E non si vorrebbe che, una volta opportunamente e felicemente sistemata la questione dei posti di lavoro in città, l’altro vero, essenziale e delicatissimo problema della sede a Messina di tutto il patrimonio archivistico possa scendere in secondo piano o possa addirittura cadere nel dimenticatoio».
L’archivio di Stato di Messina consta di circa 8.000 metri lineari di documentazione, 720 pergamene corredate da 1.463 immagini datate tra il 1184 e il 1832, e una biblioteca di circa 10.000 volumi con edizioni del Cinquecento e del Seicento. La ricerca di locali idonee con solette “rinforzate” e tetti alti è stata finora basata su spazi di non meno di 2.000 metri quadri.