Assenteisti di Rfi all’Arsenale. Il pm chiede il rito immediato
Il pm Piero Vinci vuole accorciare i tempi. E per i quattro impiegati di Rfi, che sono indagati per una lunga serie di casi di assenteismo, ha deciso per il rito immediato, con il decreto di citazione diretta a giudizio per l’11 marzo 2027. Si tratta di un’indagine della Polfer rimasta fino ad oggi “sottotraccia”, che adesso vedrà lo sbocco processuale per il confronto accusa-difesa.
Si tratta di quattro dipendenti di Rfi, Lorenzo Barresi, Domenico De Leo, Giovanni Minasi e Giacomo Molonia, che secondo quanto ricostruito dalla Procura dopo una lunga serie di accertamenti investigativi, si sarebbero assentati parecchie volte nel 2024 dal luogo di lavoro, durante il servizio di guardiania della nave Scilla all’Arsenale militare marittimo. Sono assistiti in questa vicenda dagli avvocati Salvatore Papa e Angelo Crimi.
Con loro è indagata in questa inchiesta una quinta persona, il catanese Salvatore Mario Annino, accusato di aver sottratto alcune matasse di cavo quadripolare di proprietà di Rfi, dalle quattro invasature della Stazione marittima di Messina. È assistito dall’avvocato etneo Eugenio De Luca. Sono decine e decine i casi di assenteismo all’Arsenale ricostruiti dalla Procura nel 2024 dei quattro dipendenti, praticamente con circa venti capi d’imputazione-fotocopia a testa. Eccone uno che riguarda Barresi: «... perché, ... inducendo in errore la società Rete Ferroviaria Italiana spa in ordine alla sua effettiva presenza sul luogo di lavoro, si procurava un ingiusto profitto con corrispondente danno per la predetta società, rappresentato dalla retribuzione indebitamente percepita in relazione al periodo nel quale si era indebitamente assentato, quantificabile nella misura complessiva di 2.934,06 euro, pari a quasi 79 ore di lavoro non effettuate su 128 previste per 16 turni».