Ennesima aggressione nel carcere di Barcellona. Agente finisce in ospedale
Ancora violenza nella casa circondariale di Barcellona e, ancora una volta, a pagarne il prezzo più alto è stato un agente della Polizia penitenziaria.
I fatti sono avvenuti nella tarda mattinata di sabato scorso. Secondo quanto si è appreso la giornata si svolgeva già in condizioni critiche per la più volte denunciata carenza di personale negli organici della Polizia penitenziaria. Una carenza che, soprattutto negli ultimi tempi, costringe sempre più spesso gli agenti a vigilare, da soli, fino a diverse sezioni.
L’aggressione si è verificata nel 3° Reparto “Casa Lavoro”. L’agente, richiamato sia da urla che da forti rumori, è intervenuto dopo aver udito il frastuono proveniente dal reparto. Qui due detenuti – uno dei quali lavorante – si stavano malmenando. Durante la colluttazione sono stati lanciati anche diversi carrelli metallici portavivande e, uno di questi, ha colpito l’agente.
L’intero istituto, che conta circa 250 persone tra detenuti, internati e semiliberi, proprio nel giorno dell’aggressione aveva una sezione di 35 “ospiti” dislocati su due piani controllata, come detto, da un solo assistente capo coordinatore della Polizia penitenziaria.
L’agente ferito è stato trasportato in ospedale per accertamenti e radiografie. Dimesso nelle ultime ore, è rientrato a casa. Ha riportato contusioni alle mani e alla spalla.
«Un’altra giornata di fuoco ha visto protagonisti i detenuti e gli internati, e ha visto nuovamente vittime gli agenti della Polizia penitenziaria» ha denunciato in una nota la federazione sindacale del Co.S.P. «A Barcellona - prosegue il documento - la Polizia penitenziaria continua a navigare sotto organico, con turni massacranti e livelli di rischio sempre più elevati. Un problema strutturale la cui soluzione appare non più rinviabile».