
Lo Stretto Messina attraversato da 60mila rapaci migratori. Allarme per il Ponte, “una enorme barriera”
Per il quarantaduesimo anno consecutivo è in corso sullo Stretto di Messina il campo antibracconaggio che monitora il passaggio dei rapaci, lo Stretto infatti è considerato uno dei 28 luoghi più importanti al mondo per le migrazioni dell’avifauna, il più importante in Europa. Il campo, promosso dall’Associazione Mediterranea per la Natura in collaborazione col WWF Italia e con la Fondazione tedesca stiftung-pro-artenvielfalt, quest’anno ha fornito dati particolarmente straordinari: oltre 60.000 i rapaci migratori già censiti durante la traversata primaverile sulla sponda messinese. «Numeri documentati - dice il Wwf - che contraddicono in modo inequivocabile quelli più tranquillizzanti presentati dalla Società di Messina alla Commissione Via per il progetto del ponte sullo Stretto».
I rapaci (e non solo) che attraversano lo stretto in gran parte hanno viaggiato per migliaia di chilometri, dall’Africa subsahariana verso il Nord Europa per dirigersi verso le aree riproduttive. Nei giorni in cui il meteo è stato più clemente e i venti favorevoli, ci sono stati 8.000 passaggi al giorno: falchi pecchiaioli, grillai, grifoni, falchi pescatori, aquile reali, falchi pellegrini, albanelle pallide e minori, falchi della regina, falchi cuculi e lodolai, solo contando i rapaci. «Ma oggi - spiegano - su questo tragitto rischia di collocarsi un ulteriore ostacolo, quello del Ponte che con le sue strutture, i suoi cavi, pendini e impalcati, occuperà uno spazio aereo pari a non meno di 75.000 70.000 metri quadrati: una enorme barriera sulla rotta delle 327 specie censite sullo Stretto. Rispetto a questo il Wwf ha sottolineato come le analisi presentate dalla Società di Messina non solo fossero carenti sul piano dei censimenti, ma anche come non tenessero in debito conto fattori determinanti dell’attraversamento quali le condizioni meteo ed i venti».