
Alfonso Sabella: ”Allentare i controlli sul Ponte è un regalo enorme alla ‘Ndrangheta”
"Allentare i controlli sul ponte sullo Stretto è un regalo enorme che facciamo alla 'ndrangheta". A dirlo, intervistato, da La Stampa è il magistrato Alfonso Sabella. "Bisogna monitorare il frazionamento artificioso degli appalti". Per il Ponte sullo Stretto si è parlato del modello della ricostruzione del Ponte Morandi. "Quel modello forse ha funzionato per Genova, ma bisogna essere prudenti ad esportarlo altrove - osserva -. L'aver limitato molti dei controlli previsti dalla normativa antimafia è qualcosa che può aver funzionato bene per quell'opera, su cui erano puntati gli occhi di tutto il mondo ed era una situazione emergenziale. Ma non esportiamo quel modello perché rischiamo di indebolire il controllo di legalità sugli appalti". Il problema più grande secondo il magistrato "è il frazionamento artificioso degli appalti, con cui si cerca di eludere l'informativa antimafia". Il ponte collegherà due regioni ad alto tasso di intensità mafiosa. "E io temo la 'ndrangheta, che in questo momento è molto più potente di Cosa Nostra sul piano economico e imprenditoriale", spiega Sabella che si dice preoccupato. "Lo sono. Se non si mettono i giusti paletti e non si riesce a capire chi c'è dietro ogni singola società, la 'ndrangheta la farà da padrona. E troveremo tutte scatole cinesi con sede in Liechtenstein e in Lussemburgo, con fondi internazionali senza sapere mai realmente a chi vanno in tasca - conclude -. Per questo ribadisco l'importanza di leggi adeguate sul frazionamento artificioso degli appalti".