5 Luglio 2025 Giudiziaria

La tragedia di Viviana e Gioele. “No” alla riapertura del caso

Non ci sono i presupposti per riaprire le indagini sulla morte di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele Mondello, ritrovati senza vita nelle campagne di contrada Sorba a Caronia, ad agosto 2020. La Procura della Repubblica di Patti ha rigettato l’istanza reiterata la scorsa settimana da Daniele Mondello, marito di Viviana e papà del piccolo, che in questi cinque anni ha sempre rifiutato la tesi del suicidio della donna, gettandosi dal traliccio ai piedi del quale fu rinvenuta, dopo aver ucciso il bambino o averne assistito alla morte per altra causa.

Secondo la Procura, però, gli atti a corredo della richiesta depositata dall’avvocato Francesco Mazza non indicano «nel modo più assoluto nuovi elementi, fonti di prova o comunque nuovi e diversi spunti di indagine». Si tratta dell’attività svolta dal nuovo team di esperti della famiglia, in particolare una consulenza tecnica dell’ingegnere Alessandro Lima ed un report investigativo a firma di Raffaele Di Rienzo.

«La consulenza si limita a confutare le risultanze degli accertamenti cinematici in precedenza svolti dalla Polizia scientifica, peraltro già integralmente vagliati positivamente dal gip», evidenzia la Procura motivando il rigetto, mentre «il report info-investigativo si limita a passare in rassegna una serie di mere ipotesi alternative, prive di alcun appiglio concreto con la realtà dei fatti e già tutte comunque affrontate e vagliate nella precedente richiesta di archiviazione e poi dal gip». Nulla che metta dunque in discussione l’esito delle accurate indagini svolte, ribadisce il procuratore Angelo Cavallo, corroborate da una miriade di accertamenti tecnico scientifici, analisi di laboratorio e le consulenze di undici esperti, per cui fu proposta l’archiviazione del fascicolo accolta a novembre 2021 dal gip Eugenio Aliquò. E anche oggi come allora la Procura sottolinea la centralità nella vicenda dello stato di salute mentale di Viviana in piena pandemia, oggetto di perizia, «dato incontrovertibile confermato da una serie di dati oggettivi», tra cui i due accessi in ospedale a marzo e giugno 2020, dichiarazioni e le conversazioni dei familiari raccolte agli atti.