9 Settembre 2025 Giudiziaria

L’INDAGINE: Michele Prestipino, il fascicolo fa il giro delle procure. L’ex magistrato messinese è indagato con l’accusa di aver rivelato notizie sulle indagini che riguardano soggetti interessati al progetto del Ponte sullo Stretto

Da Caltanissetta a Roma e poi a Perugia. E in futuro, forse, di nuovo a Roma. Sta rimbalzando da una scrivania all’altra il fascicolo sull’ex procuratore aggiunto della Dna ed ex magistrato capitolino, il messinese Michele Prestipino, accusato di aver rivelato notizie relative alle indagini che riguardano soggetti interessati al futuro progetto del ponte sullo Stretto. Secondo le accuse iniziali, (definite 'lunari' da Cesare Placanica, legale dell ’ex magistrato) avrebbe rivelato notizie segrete a due ex pezzi grossi della Polizia italiana, l’ex capo Giovanni De Gennaro e il suo storico braccio destro Francesco Gratteri. Questi ultimi oggi sono soggetti privati, rispettivamente presidente del consorzio Eurolink e consulente della controllante WeBuild, i colossi incaricati dal governo di costruire il ponte sullo Stretto di Messina.

L’INCHIESTA, dunque, nasce a Caltanissetta che però, mesi fa, decide di trasferire il fascicolo a Roma perché, secondo i pm siciliani, nella capitale sarebbe avvenuto l’incontro tra Prestipino, De Gennaro e Gratteri. A Roma però molti pm si sono dovuti astenere: Prestipino è infatti stato anche procuratore capo reggente e dunque era in rapporti con molti di loro. E così alla fine si decide che ad indagare sui magistrati dalla Dna debba essere Perugia. Il fascicolo quindi riparte, stavolta verso il capoluogo umbro. Qui però il procuratore capo Raffaele Cantone non è affatto convinto di questa impostazione, tanto che, una volta ricevuto il plico, solleva la questione della competenza davanti alla Procura generale.

Già in un’altra occasione a Perugia si era stabilita la competenza romana. Parliamo dell’inchiesta che ha coinvolto il finanziere Pasquale Striano e l’ex procuratore aggiunto della Dna Antonio Laudati. In questo caso, prima il gip e poi anche il tribunale del Riesame a gennaio scorso – anche alla luce di una sentenza di Cassazione – hanno stabilito la competenza romana.

VEDREMO cosa deciderà la Procura generale per quel che riguarda il fascicolo su Prestipino. Di certo a Roma potrebbe crearsi un’impasse: i pm capitolini come possono pensare di trasferire il fascicolo su Prestipino, ma continuare a tenere invece quello su Laudati, se entrambi i soggetti sono stati procuratori alla Dna?

Di qui a breve si potrebbe capire come verranno risolti questi nodi giuridici. FONTE: VALERIA PACELLI - IL FATTO QUOTIDIANO