
CONCLUSA L’EDIZIONE 2025 DELLA FESTA PROVINCIALE DE L’UNITÀ DI MESSINA
Si è conclusa con successo la Festa provinciale dell'Unità di Messina. La manifestazione ha rappresentato un'importante occasione di riflessione e confronto su temi cruciali per la città di Messina e per la provincia, nella quale è stata valorizzata la prospettiva femminista.
La giornata conclusiva si è aperta con l'Assemblea e la Direzione provinciale, alla presenza della deputata nazionale PD Stefania Marino e del deputato regionale Calogero Leanza, Nel corso della riunione sono stati affrontati, in particolare, i seguenti temi:
- finanziaria regionale, impegnando i rappresentanti PD a opporsi ad ogni “norma mancia” e a promuovere una manovra finanziaria regionale orientata al bene comune e non al tornaconto di pochi.
- trasparenza e buona amministrazione: preoccupano le ombre sollevate attorno ai finanziamenti del movimento “Sud Chiama Nord” come anche quello sul finanziamento al GAL Taormina – Peloritani.
- ambiente, territorio e salute: importante mettere in campo una strategia integrata che coniughi tutela dell’ambiente, difesa della salute e della sicurezza, della qualità dei servizi nella sanità, gestione dell’acqua e dei rifiuti, innalzamento degli standard di qualità della vita nel nostro territorio.
- sviluppo economico, lavoro e infrastrutture: ferma la battaglia contro il ponte, il PD messinese deve essere impegnato a tutti i livelli per la promozione di un piano di sviluppo infrastrutturale e mobilità per la realizzazione di quelle opere pubbliche utili a ridurre i divari territoriali provinciali; per il potenziamento dei trasporti pubblici locali e le connessioni intermodali; per un piano industriale nella nostra provincia volto alla riconversione e transizione ecologica; per implementare la sicurezza sul lavoro.
Un attenzione particolare è stata dedicata alle questioni ancora aperte sul CCPM di Taormina e alla vertenza CARGILL.
Dopo la telefonata a sorpresa di Arturo Scotto, reduce dalla illegale detenzione a opera della Marina Militare israeliana, si è svolto il dibattito "Economia, salute e welfare di prossimità: la prospettiva di genere", moderato da Antonella Russo al quale hanno partecipato gli esponenti del PD Calogero Leanza, Stefania Marino e Cleo Li Calzi, i segretari generali delle principali organizzazioni sindacali, Pietro Patti (CGIL) , Ivan Tripodi (UIL) e Nino Alibrandi (CISL) l'attivista di “Non una di meno” Claudia Bellomo e la segretaria generale della Camera di Commercio Paola Sabella.
Il dibattito ha affrontato temi di grande rilevanza per il futuro della comunità, con particolare attenzione alle politiche economiche e sociali nell'ottica di una maggiore equità e sostenibilità e con un focus specifico sulla prospettiva di genere.
Si è discusso di sanità, dei pronti soccorso e della rete ospedaliera, delle politiche regionali, degli scontri interni al centrodestra sul tema, del reparto di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, da anni nel mirino tra le proteste delle famiglie e dell'opposizione, delle case di comunità e delle infinite liste d'attesa. E poi la 194, il diritto negato all'aborto, la carenza di medici non obiettori, la grave carenza di servizi di prossimità per le donne.
Forti gli attacchi di Calogero Leanza al governo regionale, che ha preannunciato importanti azioni politiche, e quello di Stefania Marino al governo centrale, definito “un esecutivo contro le donne”. La denuncia della CGIL che ricorda il report prodotto a Messina in occasione della Giornata Internazionale della Donna: oltre il 50% delle donne, in città, non lavora e non riesce a trovare lavoro. Secondo il segretario generale Pietro Patti la responsabilità è da ascrivere proprio alla “mancanza di un welfare di prossimità”. L'attacco al governo regionale: “c'è la volontà politica di demolire la sanità pubblica a favore del privato”. E sul governo centrale “invece di spendere i miliardi in armamenti, si investa sulla sanità”. Per Nino Alibrandi sulla sanità si continua ad assistere a un vero e proprio “sciacallaggio politico”. “È necessario - dice - un confronto serio con le parti sociali e i territori”. “La politica sulla Sanità non va oltre i comunicati stampa” aggiunge Nino Alibrandi. “Sulle case di comunità non c'è stata organizzazione, nessun concorso per acquisire le risorse umane. Rimarranno scatole vuote. Il sistema non funziona. D'altra parte Schifani lo disse quando si insediò che puntava sulla Sanità privata”.
Tripodi (UIL): “Non si può parlare di prospettive di genere perché attualmente non c'è alcuna prospettiva in questa situazione drammatica”. E attacca la politica, citando la Fondazione Giglio “in mano a Totò Cuffaro. Sappiamo cos'è la gestione della Sanità in Sicilia e il potere di Cuffaro in questo settore che non ha mai mollato”.
La denuncia di Claudia Bellomo del collettivo “Non una di meno”: “È necessario formare il personale sanitario affinché si sappia confrontare con le persone. Bisogna che cambi l'atteggiamento nei confronti delle donne in particolare, specie quando entrano in una struttura non solo per abortire ma anche per partorire. Noi accompagniamo le donne in questi percorsi e assistiamo a situazioni di questo tipo”. “Il problema dei medici obiettori si può superare nei casi in cui l'aborto può essere farmacologico e quindi demedicalizzato. In alcune regioni questo si fa regolarmente”.
“Sul tema delle politiche di genere la Camera di Commercio ha un'apposita struttura e ci stiamo occupando di tantissime iniziative per giovani e donne e abbiamo costituito un tavolo con tutti gli ordini professionali” Paola Sabella, segretaria della CCIA. “Sul tema del sociale stiamo investendo tantissimo e stiamo lavorando per le persone più fragili e la formazione. Sul tema della Sanità abbiamo anche un comitato. Chiederemo alle parti sociali di avere un rappresentante. È necessario un cambio organizzativo e va messa al centro la persona. E poi è importante programmare, perché non si possono gestire Sanità e welfare senza programmare”.
Ha chiuso il dibattito Cleo Li Calzi, Presidente del PD Sicilia, che ricorda Angela Bottari e le sue battaglie: “è grazie a lei se oggi abbiamo un partito in cui ci sono donne presidenti. Abbiamo una segretaria nazionale donna e femminista. Serve eliminare le disparità e le disuguaglianze, non la diversità. Non servono politiche a favore delle donne. Serve rimuovere gli ostacoli”. Sul PNRR: “Prevede misure per la riduzione del divario e il PD si è impegnato affinché si seguissero i giusti criteri. Bisognerà rispondere quando verrà chiesto se, alla fine, i criteri siano stati rispettati”. Prosegue “In Sicilia solo il 16% delle donne ha un suo conto corrente personale. È un dato allarmante, che dimostra la scarsa libertà e indipendenza economica delle donne siciliane”. “Io non difendo le donne, difendo la giustizia”.
La serata si è conclusa con l'intervento del deputato nazionale del Partito Democratico Peppe Provenzano, intervistato da Antonio Condorelli di Live Sicilia.
“Sul ponte sullo Stretto la nostra posizione è chiara, precisa e univoca. Adesso lo è. C'è stato un percorso di studio in cui la Federazione di Messina ha avuto un ruolo importante. La Corte dei conti ha sancito l'illegalità del progetto, che viola le norme sugli appalti e questo è un punto decisivo. Il nostro non è un no ideologico. La prossima settimana all'interno della Commissione Nazionale Antimafia nascerà un comitato sul ponte, sugli interessi della mafia in relazione alla realizzazione dell’infrastruttura. Personalmente metto a disposizione il mio impegno e avrò bisogno di voi messinesi per portarlo avanti”.
“Noi dobbiamo essere il motore dell'alternativa alle destre e per questo non basta l'aritmetica, serve un progetto e per questo serve la Sicilia. Questo è il tema: dobbiamo lavorare per costruire l'alternativa. La finanziaria siciliana è del tutto priva di visione strategica. È la rappresentazione di cosa è la destra oggi, con il clientelismo e la gestione, ad esempio, delle nomine nella Sanità”. Le amministrazioni locali ormai hanno perso lo stimolo a progettare il futuro. Aspettano l'anticamera per sapere chi deve vincere questo o quell'appalto. Dobbiamo essere percepiti come alternativa a questo modello. Abbiamo il dovere di usare parole molto chiare su questo. Certe pratiche in Sicilia devono finire. Bisogna invece occuparsi di ‘come’ riformare questa regione e tra di noi dovremo cominciare a parlarne”.
Su Gaza: “La più grande tragedia del secolo. La destra assente. Giorgia Meloni invece di attaccare il governo Netanyahu ha attaccato la Flotilla e i manifestanti, venendo meno al suo dovere di tutelare i cittadini italiani e la dignità del Paese. E sia chiaro che la condanna agli episodi di violenza è ovvia”
Armando Hyerace, segretario provinciale del PD: “Si chiude una festa provinciale che ha dato voce a un partito vivo, radicato nei territori e capace di rinnovarsi. Insieme alle feste locali di questo mese, abbiamo dimostrato che il PD è presenza, dialogo e comunità. Abbiamo scelto una prospettiva femminista per i nostri dibattiti, perché il benessere collettivo nasce dalla giustizia sociale e dalla valorizzazione delle differenze: un’economia più giusta, una sanità più accessibile, un welfare vicino alle persone significano una società più libera ed equa per tutte e tutti.
Con questi appuntamenti abbiamo gettato un seme e ora ci attende una sfida: come ha detto di recente Bersani, non dobbiamo correre i 100 metri, ma una maratona. E la correremo uniti, con coraggio e con la speranza di rilanciare insieme il nostro partito ma soprattutto il benessere collettivo dei nostri territori”.