28 Ottobre 2025 Giudiziaria

“Costantino merita l’ergastolo”. Per l’Accusa il delitto Cannavò-Portogallo era premeditato. Sentenza d’appello entro l’anno a Messina

Claudio Costantino merita l’ergastolo: aveva premeditato l’omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, non ci fu alcuna legittima difesa. La pensa così il procuratore generale di Messina Giuseppe Costa, che oggi ha chiesto alla Corte d’Assise d’appello di Messina di condannare al carcere a vita il “killer di Camaro”. Il Pg chiede che venga ribaltata la sentenza di primo grado che aveva chiuso con la condanna a 20 anni il processo a Costantino. In quella sede, infatti, i giudici avevano escluso l’aggravante della premeditazione che invece, secondo l’Accusa, è provata e va ripristinata in appello, inasprendo la condanna per l’imputato.

Il traffico di droga durante la latitanza

E’ questo in estrema sintesi quel che viene fuori dalla udienza di stamani a palazzo Piacentini, terminata poco prima dell’ora di pranzo. Il Procuratore generale Costa ha anche prodotto la sentenza del 2024 che condanna Costantino a 20 anni di carcere per il traffico di droga diretto dalla Calabria, dove è stato catturato dalla Polizia dopo latitanza seguita all’omicidio. Anche questo secondo processo è in questi giorni al vaglio dei giudici d’appello.

A novembre parola alla difesa

Dopo l’Accusa, hanno preso la parola le avvocate Cinzia Panebianco e Angela Martelli, che rappresentano i familiari delle vittime che si sono costituiti parti civili. Si torna in aula il 18 novembre per sentire i difensori, gli avvocati Filippo Pagano e Carlo Taormina, mentre la sentenza è prevista per il prossimo 25 novembre. I due legali hanno sempre sostenuto la tesi di Costantino: l’uomo ha sparato per difendersi dall’agguato teso da Cannavò e Portogallo, piombati armati in casa sua.