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Una riunione di governo sul ponte sullo Stretto si terrà in mattinata a Palazzo Chigi, all'indomani della decisione della sezione centrale di controllo della Corte dei conti che ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull'opera. L’incontro con Matteo Salvini è previsto alle 10.30. La "riunione d'urgenza" è stata convocata nella serata di ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Ora Salvini è al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti – si sottolinea in una nota -. L’obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il vicepremier e ministro è determinato”.
La sezione di controllo della Corte dei Conti dopo una udienza durata cinque ore e oltre quattro ore di camera di consiglio ha negato la bollinatura della delibera Cipess contestando di fatto tutto l’iter messo in piedi dal governo Meloni per realizzare l’infrastruttura. Le motivazioni ufficiali del diniego saranno rese note nei prossimi giorni ma già nell’udienza di ieri mattina la magistrata delegata Carmela Mirabella ha evidenziato una serie di anomalie alle quali i dirigenti di Palazzo Chigi, ministero delle Infrastrutture e Mef non hanno risposto, secondo la Corte, in maniera convincente.
Intanto Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia fa sapere che "sulla realizzazione del ponte sullo Stretto il governo, così come già affermato dal premier Meloni e dal ministro Salvini, andrà avanti. Altro che game over, come spererebbe qualche oscurantista dell'opposizione. Nelle prossime settimane - questa una possibile soluzione in campo - l'esecutivo potrà assumersi la responsabilità politica di superare i rilievi della Corte dei Conti”.
Siracusano aggiunge: “Ci potrà infatti essere una deliberazione specifica del Consiglio dei ministri, che ha il compito di valutare se l'atto in questione risponda a interessi pubblici di rilevanza superiore e quindi debba essere eseguito comunque. Se il Consiglio dei ministri confermerà la necessità dell'atto, la Corte dei Conti dovrà comunque ordinare la registrazione dell'atto, apponendo un visto con riserva. Un atto registrato con riserva acquisisce piena efficacia legale, cioè può essere eseguito normalmente, ma rimane comunque una possibile responsabilità politica per il governo, cosa che francamente non ci spaventa. A causa di questa vicenda perderemo un pò di tempo, ma andando avanti con determinazione eviteremo che questo Paese venga screditato di fronte a chi è pronto ad investire".
“Quella giudiziaria è l’ultima casta rimasta in Italia che non vuole scollarsi dal suo potere. Ma noi risponderemo in tutti i modi consentiti dalle regole democratiche. Il Pd e altri festeggeranno, ma è come se fosse stata bloccata la A1 o l’Alta velocità nel secolo scorso. Ma tanto il vento non lo fermi, non puoi fermare un’onda. E poi, trenta giorni per le motivazioni. È cambiato il mondo e non se ne accorgono. Trump parla con Xi di intelligenza artificiale e satelliti e noi non possiamo fare un ponte? L’Italia fa una figura da Terzo mondo”. Lo afferma il ministro per le Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
“All’udienza - aggiunge - sono state fatte domande surreali, letteralmente. E perché i pilastri non li fate in mare? E perché il Ponte deve essere così lungo? Quando me lo hanno riferito, me lo sono detto: lo fermeranno. Proveranno a fermarlo. Ma la Corte dei Conti non dovrebbe valutare, appunto, i conti? Perché queste domande sul contenuto ingegneristico di un progetto studiato dai migliori ingegneri del mondo? Ci sono state domande che, per toni e contenuti, sembravano formulate da grillini o associazioni di sinistra stile Legambiente. Un atteggiamento da no Tav, no Mose, no Ponte, no tutto”.
 
             
                         
                             
                         
                             
                         
                             
                        