30 Ottobre 2025 Giudiziaria

Ponte sullo Stretto, Gratteri: «Calabresi e siciliani non si sbracciano per farlo»

«Io prima di parlare di un caso devo conoscere gli atti, non è mia abitudine commentare temi complessi dalla lettura dei giornali, quindi a questa domanda non posso rispondere. Posso dire che il Ponte sullo Stretto, o qualsiasi opera pubblica in Italia, si fa se serve, se il rapporto costi–benefici è in positivo: altrimenti non si fa. Non condivido il ragionamento di chi dice che non si debba costruire perché in Calabria c'è la 'ndrangheta e in Sicilia c'è Cosa nostra: la lotta alla mafia è un'altra cosa. Per questa sono preposti forze dell'ordine e magistrati, se ciò non basta si cambiano le regole di ingaggio». Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, a "Ping Pong” su Rai Radio1, rispondendo a una domanda sul Ponte dopo il mancato via libera della Corte dei Conti.

Gratteri ha poi aggiunto: «Non mi pare che calabresi e siciliani si stiano sbracciando per fare il ponte. La Messina–Palermo è una mulattiera, non esiste un treno dalla fascia ionica verso il Nord, non ci sono le bretelle tra Ionio e Tirreno. Forse con quei soldi si potrebbe costruire l’alta velocità Messina–Palermo e Messina–Siracusa, e poi ci possono essere traghetti veloci come per le auto». Il procuratore capo di Napoli ha parlato anche della caduta dei flussi: «Prima del Covid traghettavano 3,5 milioni di auto, dopo siamo a 1,5 milioni: non c’è più la famiglia che parte da Torino col mese di vacanza. Si vola low cost a Catania, si affitta la macchina per una settimana e si riparte».