Liberty Lines, pericolose avarie: «Rischio di andare a fuoco»
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ed hanno reso dichiarazioni spontanee, chiarendo la loro posizione in relazione ai fatti contestati, cinque dei nove indagati tra dirigenti e responsabili della compagnia di navigazione Liberty Lines, coinvolti nella maxi inchiesta coordinata dalla Procura di Trapani. Davanti al Gip, Massimo Corleo, ieri mattina sono comparsi: Alessandro Forino, presidente del Cda, Anna Alba, figura centrale del presunto patto illecito con la Capitaneria, il direttore tecnico Ferdinando Morace, assistiti dall’avvocato Marco Siragusa. Ed ancora il comandante d’armamento Giancarlo Licari, assistito dagli avvocati Vito e Salvatore Galluffo e infine il luogotenente della Capitaneria Elio Maniglia, assistito dall’avvocato Giuseppe De Luca. I legali degli indagati hanno presentato per ognuno dei propri assistiti una memoria circostanziata allegando una copiosa documentazione.
Domani mercoledì 26 novembre, toccherà invece ai dirigenti operativi: Marco Dalla Vecchia, Gennaro Cotella, Gianluca Morace e Nunzio Formica, devono rispondere di accuse che vanno dalla corruzione al falso, dalla frode nelle pubbliche forniture alla rivelazione di segreti d’ufficio fino all’attentato alla sicurezza della navigazione. L’indagine scattata nel 2019, ruota attorno alla Liberty Lines, che gestisce i collegamenti con le isole minori, la tratta Messina-Reggio. Le fiamme gialle hanno accertato tutta una serie di avarie di cui non vi è traccia nei libri di bordo. A parlare sono le intercettazioni. È il 26 aprile 2022 i finanzieri ascoltano un colloquio tra il dirigente operativo Nunzio Formica e il comandante Massimo Grillo, con quest’ultimo che dice di essere partito da Vulcano con 102 persone a bordo nonostante una perdita di gasolio dai motori: «Qua sono sei cilindri che buttano gasolio dappertutto rischio di andare a fuoco con i passeggeri». Formica risponde: «Per me puoi sospendere il servizio immediatamente perché non mi hai chiamato prima? Li facevamo venire con un altro aliscafo». E Grillo risponde: «Una cosa è che me ne vado a fuoco da solo, una cosa è che me ne vado a fuoco con i passeggeri. Sono persone di sessant’anni, bambini di cinque anni». Per la Procura la compagnia di navigazione avrebbe ottenuto proroghe e compensazioni economiche regionali per 14.980.017,26 euro, omettendo di comunicare lo stato reale della flotta.