27 Novembre 2025 Giudiziaria

Salvatore Cuzzocrea e gli arresti negati

Nel quadro di accuse così pesanti, la Procura diretta da Antonio D'Amato aveva chiesto per Cuzzocrea la misura degli arresti domiciliari. Ma il gip Eugenio Fiorentino ha detto no. Lo ha fatto pur ribadendo la presenza di gravi indizi di colpevolezza e la particolare gravità delle condotte contestate all’ex rettore. A venire meno - scrive il quotidiano messinatoday nel riportare le motivazioni - secondo il giudice, non è dunque il quadro accusatorio, bensì l'esistenza di esigenze cautelari concrete e attuali. Sul presunto pericolo di inquinamento probatorio, il gip osserva che l’attività investigativa ha ormai prodotto “una mole imponente di documentazione”, tale da rendere “di difficile realizzazione” – e comunque “di dubbia efficacia” – qualsiasi tentativo dell’indagato di fabbricare prove o alterare ciò che è già agli atti. Quanto ai testimoni già ascoltati, molti dei quali collaboratori diretti di Cuzzocrea negli anni in cui era rettore o responsabile scientifico di vari progetti, il giudice sottolinea come nessuno abbia mostrato timori o reticenze: non “versioni di comodo”, ma dichiarazioni puntuali e persino dettagliate, tali da rendere “scarsamente verosimile” un loro eventuale ripensamento.

Neppure il rischio di reiterazione del reato, secondo il gip, può considerarsi attuale. Le norme richiedono non solo una possibilità concreta, ma anche la presenza di circostanze reali che rendano probabile l’occasione di nuovi illeciti. E qui l’ordinanza è netta: il metodo dei rimborsi e le operazioni contestate sarebbero state possibili grazie al duplice ruolo che Cuzzocrea ricopriva di responsabile scientifico (incarichi cessati nel 2024) e rettore dell’Università. Funzioni che oggi non ha più. Senza quella posizione e senza l’accesso diretto alle risorse dei progetti di ricerca, conclude il giudice, non esiste alcun elemento che possa far ritenere realistico il rischio di nuove condotte fraudolente ai danni dell’erario.