20 Dicembre 2025 Giudiziaria

Le avarie celate alla Liberty Lines: misure annullate a 6 indagati

Annullate dal Tribunale del Riesame di Palermo – a cui erano stati presentati i ricorsi dei legali degli indagati coinvolti nella maxi-inchiesta che ha investito nelle scorse settimane la compagnia di navigazione Liberty Lines – le misure coercitive disposte a suo tempo dal gip del Tribunale di Trapani, giudice Massimo Corleo. Il provvedimento riguardava: Alessandro Forino, presidente del Cda; Gennaro Cotella, dirigente operativo; Giancarlo Licari, comandante d’armamento; Anna Alba, funzionaria Liberty Lines; Gianluca Morace, direttore generale; Marco Dalla Vecchia, dirigente operativo. Le posizioni dei 6 indagati erano state al centro di 2 udienze al Tribunale di Palermo, che si sono tenute rispettivamente mercoledì e giovedì di questa settimana. Lunedì prossimo, invece, il Riesame dovrà esaminare la posizione del settimo indagato, Nunzio Formica, responsabile operativo, coinvolto nelle intercettazioni sulle avarie. E in quella data si dovrebbe conoscere anche la decisione dei giudici nei suoi confronti. Le misure riguardavano il divieto di dimora nei comuni di Trapani e Milazzo e il divieto temporaneo di esercitare ruoli direttivi in imprese o persone giuridiche. La strategia difensiva dei legali si è concretizzata nella presentazione di una corposa documentazione che ha dimostrato che gli elementi raccolti non erano sufficienti a sostenere la gravità indiziaria della misura cautelare disposta per i loro assistiti.

L’indagine della finanza del comando provinciale di Trapani, sulla compagnia di navigazione Liberty Lines, è scattata nel 2019. Appena due anni prima, nel 2017, la stessa società di navigazione era stata al centro di un’altra maxi operazione dei carabinieri del capoluogo denominata Mare Monstrum la cosiddettà «tangentopoli del mare». Se in quel caso si parlava di mazzette e favori distribuiti a politici e dirigenti della Regione, nella nuova inchiesta le Fiamme gialle concentrano le loro indagini su tutta una serie di avarie riscontrate sui mezzi di navigazione, sull’applicazione dei protocolli di sicurezza e sulla comunicazione delle criticità tecniche delle unità navali di cui non vi è traccia nei libri di bordo. Le comunicazioni sequestrate nel 2022, assieme alle perizie sui cellulari, mostrano una serie di segnalazioni interne su falle nello scafo, riparazioni posticipate e problemi ai motori, spesso mascherati con giustificazioni.

E a dimostrare la gravità dei fatti le intercettazioni. Il quadro delineato dalla Procura di Trapani, che ha coordinato l’inchiesta firmata dal procuratore Gabriele Paci e dal sostituto Antonella Trainito, è quello di un sistema che, pur consapevole di essere sotto indagine, avrebbe continuato a nascondere guasti e ritardi nella manutenzione, mentre i passeggeri restavano ignari di tutto. Tutto questo avrebbe consentito alla compagnia di navigazione di continuare a ricevere le erogazioni previste, con possibili ricadute anche sulla sicurezza dei passeggeri.