22 Dicembre 2025 Sport Cultura Spettacolo

Torneremo ancora. Al Nuovo Teatro Scaletta, il tributo del coro Ouverture a Franco Battiato

Di Tonino Cafeo. Torneremo ancora è il titolo dell’ultimo brano scritto e interpretato da Franco Battiato nel 2019, qualche anno prima della sua prematura scomparsa. Una summa delle convinzioni filosofiche del maestro di Riposto – la vita come esperienza spirituale, il carattere ciclico dell’esistenza e della natura – che è diventata il suo testamento spirituale.

Torneremo ancora è anche il titolo scelto dalla compagnia Nutrimenti Terrestri, diretta da Maurizio Puglisi, per il concerto che ha reso omaggio all’arte di Franco Battiato, nell’ambito del cartellone di Abitare il tempo, la rassegna teatrale che anima il Nuovo Teatro Scaletta di Scaletta Zanclea (Me) per tutta la stagione 2025-2026. Sul palco, il Coro Polifonico Ouverture, diretto dal maestro Giovanni Mirabile. L’ensemble, uno dei più importanti cori siciliani, ha realizzato un viaggio dentro i molteplici percorsi musicali di Battiato mettendo insieme grande professionalità e forte adesione emotiva. I coristi e gli orchestrali (Giuseppe Fabio Lisanti, Gabriella Anastasi, Gianfranco Lisanti ai violini, Maurizio Salemi al violoncello, Carmine Daniele Lisanti al contrabbasso; alla batteria Giosuè Manuri) hanno dato il massimo nell’esecuzione dei brani, insieme alle voci soliste di Giusita Di Pietro e Giovanni Perdichizzi, attente alla resa di ogni pezzo, senza tradire l’impostazione vocale peculiare di Franco Battiato ma nemmeno rifugiandosi nell’imitazione stile “Tale e quale”.

Un ruolo fondamentale l’hanno giocato gli arrangiamenti di Giovanni Mirabile, che ha anche diretto e accompagnato alla tastiera Coro e orchestra, elaborando soluzioni originali, per esempio, Gli Uccelli eseguita a cappella e trasformata in una elegante polifonia. Le voci recitanti di Maurizio Puglisi e AlessioPettinato, infine, hanno introdotto ogni canzone proponendo le parole che Battiato stesso in più occasioni ha scritto o pronunciato  in interventi  e interviste. Gli spettatori hanno perciò potuto apprezzare il meglio della produzione del cantautore siciliano: le note e le parole della ricerca interiore e della meditazione, quelle della memoria  e quelle dell’affabulazione  e del nonsense apparente. Alla fine il coinvolgimento del numeroso pubblico è stato tale che il bis (Cuccurucù paloma) si è trasformato in una festa con battimani e standing ovation conclusiva, nel segno di un’idea di musica , quella di Franco Battiato, che ha adottato le forme del pop  senza diventare mai banale e furba, con lo stesso spirito degli inizi nell’avanguardia e degli esperimenti lirici della maturità.