Emanata dalla prima sezione civile del Tribunale di Messina in materia di disforia di genere. Un provvedimento con il quale il collegio (presidente Caterina Mangano, componenti Corrado Bonanzinga e Viviana Cusolito) ha riconosciuto a una giovane messinese il diritto di cambiare sesso. La persona, assistita in giudizio dall’avvocato Giovanni Scavello, e’ stata autorizzata – come si legge nel dispositivo – al trattamento medico-chirurgico per l’adeguamento dei caratteri sessuali, mentre l’ufficiale di stato civile del Comune peloritano e’ stato obbligato a rettificare, nel proprio registro, sia indicazione del sesso, sia il nome di battesimo. La sentenza si fonda su giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte europea dei diritti dell’uomo, che tutelano l’identita’ di genere. Commenta l’avvocato Scavello: “La sentenza del Tribunale di Messina puo’ essere considerata una pietra miliare in questa materia che attiene alla sfera piu’ intima della persona. I giudici hanno salvaguardato la liberta’ individuale e relazionale, che rappresenta una delle parti piu’ rilevanti della sfera privata. Questa decisione – aggiunge il legale – assume un valore ancora maggiore in una realta’ socialmente complessa, come quella del Mezzogiorno, nella quale i processi di evoluzione sociale procedono con lentezza rispetto ad altre aree del Paese in cui simili fattispecie sono piu’ frequenti”.