Giudiziaria / 5 Giugno 2025

Il caso di un uomo condannato a Messina: La Cassazione, spiare Whatsapp è reato. «Si rischiano fino a 10 anni di carcere»

Spiare il Whatsapp altrui è un reato. Ovvero accesso abusivo a sistema informatico. E si rischiano fino a 10 anni di carcere. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, rigettando il ricorso di un uomo condannato dalla Corte d’Appello di Messina. Perché aveva estratto alcuni messaggi dai telefoni dell’ex moglie. Per usarli a suo favore nella causa di separazione. La donna aveva due telefoni. E l’uomo è stato condannato per un altro episodio per violenza privata. Il Messaggero racconta che la donna aveva denunciato a marzo 2022 atteggiamenti ossessivi da parte del marito. Lo accusava di «averle controllato il telefono dal quale aveva estrapolato alcuni messaggi da una chat con un collega di lavoro, inviandoli ai suoi genitori, per sostenere la tesi di un rapporto sentimentale fra i due». Poi aveva denunciato «di aver scoperto che il suo ex marito aveva estratto, da un telefono cellulare che utilizzava per ragioni di lavoro e che non trovava più da tempo, diversi . . .